Dermatite seborroica, lo stress aumenta il prurito alla testa
Prurito al cuoio capelluto e squame bianche possono essere sintomi di questa patologia che ha un andamento cronico e peggiora con ansia e freddo. Per attenuarla si parte dalla tavola, con frutta e verdura
16 giugno 2021 | 13:30
Prurito e fastidio alla testa, insieme alla presenza di forfora e a piccole squame bianche sul cuoio capelluto e tra i capelli sono sintomi di un disturbo abbastanza comune, che può essere ricondotto a diverse cause. Tra queste la dermatite seborroica. Per sicurezza diventa fondamentale rivolgersi a uno specialista. Ad approfondire l'argomento è Riccardo Borroni, dermatologo di Humanitas e docente di Humanitas University in un articolo pubblicato su Humanitasalute che qui riportiamo integralmente.
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«La dermatite seborroica - spiega Borroni - è una delle dermatiti più frequenti, non è contagiosa ed escluse le forme neonatali o infantili, tende a manifestarsi intorno alla pubertà con maggior coinvolgimento dei maschi rispetto alle femmine. Si tratta di una dermatite della pelle del cuoio capelluto, che può interessare anche il viso, in particolare i lati del naso, il mento, le sopracciglia e l’area periorale. È possibile avere manifestazioni anche sul corpo, in particolare al petto. Si manifesta tipicamente con la formazione di squame di colore bianco-giallastro (che quando compaiono al cuoio capelluto fanno parlare volgarmente di forfora), prurito e arrossamento della zona interessata. La desquamazione può essere dovuta alla proliferazione eccessiva dei lieviti del genere Malassezia: questi sono ospiti abituali della cute ma in alcuni soggetti predisposti possono scatenare l’infiammazione, con conseguente desquamazione».
«In presenza dei sintomi - prosegue lo specialista - è consigliabile consultare un dermatologo al fine da ricevere le indicazioni più appropriate rispetto alla propria pelle. In generale, lavare i capelli con una certa frequenza può essere di aiuto; la detersione dei capelli e del cuoio capelluto infatti contrasta la dermatite seborroica. È fondamentale però utilizzare prodotti appropriati e consigliati da uno specialista, come per esempio quelli che contengono cheratolitici come acido lattico o acido salicilico, che favoriscono l’eliminazione delle squame o quelli che contengono agenti antifungini, in grado di esercitare un controllo sulla proliferazione dei lieviti Malassezia. Questi prodotti dovrebbero essere utilizzati con più frequenza nei momenti in cui la malattia si manifesta con particolare forza, alternandoli a shampoo delicati per lavaggi frequenti nei periodi di remissione».
«La dermatite seborroica - conclude Borroni - ha un andamento cronico e tende a ripresentarsi o a peggiorare nei momenti di stress o nei mesi dell’autunno e dell’inverno. In questi momenti occorre curarla con maggior attenzione e rivolgersi al dermatologo qualora i rimedi fin a quel momento utilizzati dovessero rivelarsi inefficaci. In generale non vi sono particolari accortezze da adottare per i pazienti con dermatite seborroica, possiamo però dare qualche consiglio utile per la salute della pelle di chi ne soffre. Per quanto riguarda l’alimentazione è consigliabile privilegiare il consumo di frutta e verdura fresche, che favoriscono l’idratazione della pelle, e di alimenti contenenti vitamina H o biotina, vitamina utile per ridurre gli stati infiammatori della pelle, come per esempio cereali integrali, frutta secca, latte e latticini. È bene poi esporsi al sole con le opportune precauzioni, evitando gli orari più caldi e proteggendo la pelle con prodotti adatti: i raggi solari infatti favoriscono l’essiccazione delle squame con riduzione del prurito. Meglio evitare, invece, l’utilizzo delle lampade solari».
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«La dermatite seborroica - spiega Borroni - è una delle dermatiti più frequenti, non è contagiosa ed escluse le forme neonatali o infantili, tende a manifestarsi intorno alla pubertà con maggior coinvolgimento dei maschi rispetto alle femmine. Si tratta di una dermatite della pelle del cuoio capelluto, che può interessare anche il viso, in particolare i lati del naso, il mento, le sopracciglia e l’area periorale. È possibile avere manifestazioni anche sul corpo, in particolare al petto. Si manifesta tipicamente con la formazione di squame di colore bianco-giallastro (che quando compaiono al cuoio capelluto fanno parlare volgarmente di forfora), prurito e arrossamento della zona interessata. La desquamazione può essere dovuta alla proliferazione eccessiva dei lieviti del genere Malassezia: questi sono ospiti abituali della cute ma in alcuni soggetti predisposti possono scatenare l’infiammazione, con conseguente desquamazione».
«In presenza dei sintomi - prosegue lo specialista - è consigliabile consultare un dermatologo al fine da ricevere le indicazioni più appropriate rispetto alla propria pelle. In generale, lavare i capelli con una certa frequenza può essere di aiuto; la detersione dei capelli e del cuoio capelluto infatti contrasta la dermatite seborroica. È fondamentale però utilizzare prodotti appropriati e consigliati da uno specialista, come per esempio quelli che contengono cheratolitici come acido lattico o acido salicilico, che favoriscono l’eliminazione delle squame o quelli che contengono agenti antifungini, in grado di esercitare un controllo sulla proliferazione dei lieviti Malassezia. Questi prodotti dovrebbero essere utilizzati con più frequenza nei momenti in cui la malattia si manifesta con particolare forza, alternandoli a shampoo delicati per lavaggi frequenti nei periodi di remissione».
«La dermatite seborroica - conclude Borroni - ha un andamento cronico e tende a ripresentarsi o a peggiorare nei momenti di stress o nei mesi dell’autunno e dell’inverno. In questi momenti occorre curarla con maggior attenzione e rivolgersi al dermatologo qualora i rimedi fin a quel momento utilizzati dovessero rivelarsi inefficaci. In generale non vi sono particolari accortezze da adottare per i pazienti con dermatite seborroica, possiamo però dare qualche consiglio utile per la salute della pelle di chi ne soffre. Per quanto riguarda l’alimentazione è consigliabile privilegiare il consumo di frutta e verdura fresche, che favoriscono l’idratazione della pelle, e di alimenti contenenti vitamina H o biotina, vitamina utile per ridurre gli stati infiammatori della pelle, come per esempio cereali integrali, frutta secca, latte e latticini. È bene poi esporsi al sole con le opportune precauzioni, evitando gli orari più caldi e proteggendo la pelle con prodotti adatti: i raggi solari infatti favoriscono l’essiccazione delle squame con riduzione del prurito. Meglio evitare, invece, l’utilizzo delle lampade solari».
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Alberto Lupini
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