Curare l'ipertensione con l'alimentazione Poco sale e verdura a foglia verde
Tra i disturbi più ricorrenti che possono subentrare anche senza preavviso c’è l’ipertensione. Curarla con i farmaci è possibile e diffuso, ma anche l’alimentazione può essere una valida alleata
24 gennaio 2019 | 18:55
Il consiglio più comune è quello di ridurre il consumo di sale che è fondamentale ma non è l’unica raccomandazione per tenere sotto controllo la pressione. Chi soffre di ipertensione, ovvero livelli di pressione uguale o superiore a 140/90 mmHg, deve far affidamento alla terapia farmacologica e ai consigli del medico.
Ne ha parlato in maniera approfondita Giulio Stefanini, aiuto-referente di Ricerca Clinica in ambito cardiovascolare di Humanitas in un articolo pubblicato su Humanitasalute che qui riportiamo integralmente.
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Sebbene le evidenze sulla relazione tra aumentato consumo di cibi ricchi di potassio e riduzione dei livelli della pressione arteriosa negli adulti necessiti di ulteriori conferme, tuttavia è ormai noto che il potassio è coinvolto in diversi fenomeni che contribuiscono a regolare anche la pressione.
Per esempio, il potassio favorisce la regolazione dell’equilibrio dei fluidi e dei minerali all’interno e all’esterno delle cellule, aiutando così anche a mantenere la pressione nella norma, e smorzando gli effetti del sodio che invece, in eccesso, tende a far aumentare il volume dei liquidi intra ed extra cellulari, favorendo anche un aumento della pressione.
Inoltre, il potassio è coinvolto nella contrazione muscolare, inclusa quella del muscolo cardiaco, e ha un ruolo nella regolazione del battito cardiaco. Aumentare il consumo di alimenti ricchi di potassio, quindi, può aiutare a mantenere sotto controllo la pressione, ma è presto per dire che contribuisca anche ad abbassarla.
Pertanto, dal momento che gli alimenti ricchi di potassio sono in genere cibi freschi, poco lavorati e poveri di sodio, aumentarne il consumo può aiutare a seguire anche uno stile di vita sano. La lavorazione degli alimenti, specie la salatura e la cottura, infatti, possono modificare sensibilmente il contenuto di potassio.
I cibi da prediligere e non farsi mancare in caso di ipertensione sono dunque la verdura, in particolare le verdure a foglia verde, pomodori, cetrioli, zucchine, melanzane, ma anche la zucca, le patate, le carote, i fagioli bianchi, le banane e la frutta secca.
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Ne ha parlato in maniera approfondita Giulio Stefanini, aiuto-referente di Ricerca Clinica in ambito cardiovascolare di Humanitas in un articolo pubblicato su Humanitasalute che qui riportiamo integralmente.
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Sebbene le evidenze sulla relazione tra aumentato consumo di cibi ricchi di potassio e riduzione dei livelli della pressione arteriosa negli adulti necessiti di ulteriori conferme, tuttavia è ormai noto che il potassio è coinvolto in diversi fenomeni che contribuiscono a regolare anche la pressione.
Per esempio, il potassio favorisce la regolazione dell’equilibrio dei fluidi e dei minerali all’interno e all’esterno delle cellule, aiutando così anche a mantenere la pressione nella norma, e smorzando gli effetti del sodio che invece, in eccesso, tende a far aumentare il volume dei liquidi intra ed extra cellulari, favorendo anche un aumento della pressione.
Inoltre, il potassio è coinvolto nella contrazione muscolare, inclusa quella del muscolo cardiaco, e ha un ruolo nella regolazione del battito cardiaco. Aumentare il consumo di alimenti ricchi di potassio, quindi, può aiutare a mantenere sotto controllo la pressione, ma è presto per dire che contribuisca anche ad abbassarla.
Pertanto, dal momento che gli alimenti ricchi di potassio sono in genere cibi freschi, poco lavorati e poveri di sodio, aumentarne il consumo può aiutare a seguire anche uno stile di vita sano. La lavorazione degli alimenti, specie la salatura e la cottura, infatti, possono modificare sensibilmente il contenuto di potassio.
I cibi da prediligere e non farsi mancare in caso di ipertensione sono dunque la verdura, in particolare le verdure a foglia verde, pomodori, cetrioli, zucchine, melanzane, ma anche la zucca, le patate, le carote, i fagioli bianchi, le banane e la frutta secca.
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Alberto Lupini
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