Con l’avvento del lockdown aumenta a dismisura l’attenzione per il food e i prodotti alimentari e di conseguenza le fake news che interessano i prodotti italiani anche all’estero. Secondo un monitoraggio dell’agenzia di comunicazione Klaus Davi&Co. in collaborazione con Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, nel periodo marzo-settembre 2020 le fake news circolate sui social sono aumentate del 33% rispetto ai mesi precedenti e colpiscono a 360 gradi.

Troppe fake sui formaggi
Formaggi, pasta e vino i prodotti più colpiti dalla bufaleSono fatte circolare ad arte per colpire il settore del food italiano e finiscono inevitabilmente nei gruppi whatsapp o nelle discussioni dei vari social come se fossero vere. A questo fine sia Klaus Davi che l’onorevole Filippo Gallinella hanno dato vita a un “web monitoring” di queste notizie fake più diffuse. Ad essere particolarmente colpiti sono i
vini (+23%), la
pasta (+37%), l’
olio (+26%), il
pane (+18%) e i
dolci (+31%). Anche il
formaggio (+33%) è stato investito da questa ondata di notizie pseudo negative. Consultando il web e oltre 500 post dedicati a temi alimentari, ecco alcune notizie denigratorie tra le più diffuse nei confronti di alcuni dei prodotti caseari più famosi e diffusi del nostro
Made in Italy.
Il Parmigiano fatto con vacche depresse
Le
vacche non hanno accesso al pascolo e quindi sono ‘
depresse’”, notizia relativa al
Parmigiano Reggiano. Falso, come dimostrato dall’omonimo Consorzio, non solo viene rispettata la normativa ma viene garantito alle bovine uno stato di salute ottimale essenziale per la produzione della Dop;
Provolone più grasso della pastaIn rete e in particolare sui social, “a fare ingrassare più della
pasta sarebbe il
Provolone”. Non é scientificamente provato. Ovvio è che le esagerazioni portano come conseguenza un aumento di peso;
Caciocavallo come drogaIncredibilmente, circola sui social anche la bufala secondo cui “il
Caciocavallo può creare dipendenza come una
droga”. Va detto invece che: il Caciocavallo è un cibo ricco di grassi e contiene lattosio, che è uno zucchero. Gli studi in merito sono ancora insufficienti a stabilire con certezza quali siano gli effetti sul cervello. Ma da qui a definirlo droga ce ne passa…;
Troppo colesterolo nella Mozzarella di bufalaLa mozzarella di
bufala ha un alto contenuto di
colesterolo”. Falso, contrariamente a quanto si possa credere i suoi valori di colesterolo sono molto più bassi dei formaggi francesi e anche italiani, è anzi ricca di proprietà nutritive e di vitamine;
La Ricotta romana tiene svegliDella
Ricotta Romana, si legge ultimamente che “non facilita il
sonno”. Non è vero, anzi, la ricotta contiene tripofano utile a innalzare i livelli di serotonina e melanina nel cervello;
Castelmagno rischioso per l'osteoporosiC'è anche chi afferma che mangiare
Castelmagno “è controindicato per il rischio
osteoporosi”. Affermazione infondata: è una fonte privilegiata di calcio, sia per la notevole quantità presente, che per la sua biodisponibilità;
Asiago, non più quello di una voltaPer l’
Asiago si vocifera che “non è genuino come quello dei nostri
nonni contenendo ormoni, agrofarmaci e diossine”. Falso. I controlli da parte dei Consorzi sono strettissimi e il formaggio prima di entrare in commercio viene analizzato. Non ci sono dunque contaminanti dannosi per l'uomo;
Caprino veronese con il glutinePoichè contiene
glutine è sconsigliato mangiare il
Caprino Veronese”. Falso, uno studio effettuato dal Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari (DISMA) della Facoltà di Agraria dell’Università di Milano ha indicato la categoria dei formaggi tradizionali come idonea ai celiaci. Tra questi anche il Caprino;
Pecorino Romano, ma quale lattosioIl
Pecorino Romano contiene
lattosio”. Falso, il Pecorino Romano è un formaggio “naturalmente privo di Lattosio”, conseguenza naturale del tipico processo di ottenimento del Pecorino Romano. Per questa sua peculiarità può essere inserito in modo sicuro nella dieta di persone che soffrono di intolleranza al lattosio essendo lactose free;
Il Grana Padano veicola il covidMangiare
Grana Padano può essere rischioso poiché potrebbe essere contaminato da
Covid-19”. Falso, le condizioni biologiche di stagionatura di questa eccellenza, come di ogni altro prodotto stagionato, inattivano ogni virus.
Secondo la ricerca a diffondere di più le notizie sono le donne (65%) rispetto agli uomini (35%). Anche fra i teenager sembrano attecchire visto che circolano sui profili social più ‘giovani’, in particolare Instagram e Facebook, ma anche sotto forma di video news su TikTok.