Cosa mangiano i calciatori? Da Cristiano Ronaldo a Messi
Approfondire le abitudini alimentari dei campioni ci aiuta a comprendere quanti sacrifici vengono fatti per mantenere prestazioni di alto livello, in particolare quando l’età avanza
20 maggio 2020 | 16:12
“L’uomo è ciò che mangia” recita uno degli aforismi più famosi legati al rapporto uomo-cibo, frase del filosofo tedesco Ludwig Feuerbach che è ancor più vera se si pensa alla vita e alla dieta di un calciatore soprattutto di alto livello.
Allenamento e cibo: elisir di lunga carriera
Se ci si chiede perché Cristiano Ronaldo all’età di 35 anni compiuti abbia ancora non solo un fisico esteticamente invidiabile, ma anche prestazioni fuori dalla norma, le motivazioni sono sicuramente da ricercare nella genetica, ma non solo. Il portoghese infatti, conduce uno stile di vita sano e meticoloso, allenandosi per oltre 6 ore al giorno e seguendo una dieta e uno stile alimentare quasi “maniacali”. Ecco quindi perché il fenomeno nato a Funchal contribuisce da ormai oltre 17 anni a far pendere l’ago della bilancia di vittorie di campionati, giudizi degli esperti e quote scommesse calcio a favore delle squadre in cui gioca: la sua determinazione e la sua attenzione al dettaglio coinvolgono tutti gli altri compagni di squadra. Sulla tavola della Juventus, ad esempio non c’è mai nemmeno un goccio di vino, neanche per festeggiare grandi vittorie che a Torino non mancano di certo.
Non è stato però soltanto Cristiano Ronaldo a capire dai tempi in cui giocava al Manchester United l’importanza e l’influenza del cibo sul proprio corpo e sulle proprie prestazioni, ma anche altri campioni come Piqué del Barcellona. Il campione portoghese così come il difensore della Spagna segue lo stesso ritmo alimentare che consta di sei “mini” pasti al giorno a distanza di 3 o 4 ore l’uno dall’altro, partendo da una colazione che invece è molto abbondante e ricca di proteine come uova e prosciutto. Anche i due talenti argentini Leo Messi e Aguero si sono affidati ai consigli esperti di un nutrizionista: l’italiano Giuliano Poser, che ha fatto loro eliminare zuccheri raffinati, latticini e carne suina e bovina; immaginiamo per un argentino che sacrificio possa significare fare a meno dell’asado.
Gli alimenti “sacri” della dieta del calciatore
Le diete per i calciatori sono tutte diverse e ovviamente mirate al tipo di genetica e di prestazione del singolo atleta. Ci sono però degli aspetti comuni e dei cibi considerati “sacri” da tutti i nutrizionisti e che fanno parte non solo delle diete di tutti i calciatori, ma in generale di tutti gli sportivi. L’acqua è assolutamente uno di questi: sembrerà banale, ma è un elemento essenziale di qualsiasi dieta, soprattutto per chi fa sport a livello agonistico che tende a perdere tanti liquidi. Molti pensano che i carboidrati non siano presenti in queste diete, ma si sbagliano: riso integrale, pasta integrale e pane (poco) sono sempre sulla tavola, ma la base di questi regimi alimentari sono frutta e verdura, che vengono consumate in grandi quantità. Un aspetto comune in tutte le diete sportive è l’importanza che viene data al primo pasto della giornata: la colazione è molto ricca e variegata, presenta grassi, proteine, carboidrati e tutto ciò in una quantità nettamente maggiore rispetto agli altri pasti della giornata. Fra i cibi preferiti dai nutrizionisti ci sono sicuramente il pollo, il pesce e un buon olio d’oliva sempre rigorosamente a crudo e mai cotto. Approfondendo le abitudini alimentari di questi campioni dei quali spesso vediamo solo la parte “patinata”, comprendiamo quanti sacrifici vengono fatti per mantenere prestazioni di alto livello in particolare quando l’età avanza.
Cristiano Ronaldo
Allenamento e cibo: elisir di lunga carriera
Se ci si chiede perché Cristiano Ronaldo all’età di 35 anni compiuti abbia ancora non solo un fisico esteticamente invidiabile, ma anche prestazioni fuori dalla norma, le motivazioni sono sicuramente da ricercare nella genetica, ma non solo. Il portoghese infatti, conduce uno stile di vita sano e meticoloso, allenandosi per oltre 6 ore al giorno e seguendo una dieta e uno stile alimentare quasi “maniacali”. Ecco quindi perché il fenomeno nato a Funchal contribuisce da ormai oltre 17 anni a far pendere l’ago della bilancia di vittorie di campionati, giudizi degli esperti e quote scommesse calcio a favore delle squadre in cui gioca: la sua determinazione e la sua attenzione al dettaglio coinvolgono tutti gli altri compagni di squadra. Sulla tavola della Juventus, ad esempio non c’è mai nemmeno un goccio di vino, neanche per festeggiare grandi vittorie che a Torino non mancano di certo.
Non è stato però soltanto Cristiano Ronaldo a capire dai tempi in cui giocava al Manchester United l’importanza e l’influenza del cibo sul proprio corpo e sulle proprie prestazioni, ma anche altri campioni come Piqué del Barcellona. Il campione portoghese così come il difensore della Spagna segue lo stesso ritmo alimentare che consta di sei “mini” pasti al giorno a distanza di 3 o 4 ore l’uno dall’altro, partendo da una colazione che invece è molto abbondante e ricca di proteine come uova e prosciutto. Anche i due talenti argentini Leo Messi e Aguero si sono affidati ai consigli esperti di un nutrizionista: l’italiano Giuliano Poser, che ha fatto loro eliminare zuccheri raffinati, latticini e carne suina e bovina; immaginiamo per un argentino che sacrificio possa significare fare a meno dell’asado.
Gli alimenti “sacri” della dieta del calciatore
Le diete per i calciatori sono tutte diverse e ovviamente mirate al tipo di genetica e di prestazione del singolo atleta. Ci sono però degli aspetti comuni e dei cibi considerati “sacri” da tutti i nutrizionisti e che fanno parte non solo delle diete di tutti i calciatori, ma in generale di tutti gli sportivi. L’acqua è assolutamente uno di questi: sembrerà banale, ma è un elemento essenziale di qualsiasi dieta, soprattutto per chi fa sport a livello agonistico che tende a perdere tanti liquidi. Molti pensano che i carboidrati non siano presenti in queste diete, ma si sbagliano: riso integrale, pasta integrale e pane (poco) sono sempre sulla tavola, ma la base di questi regimi alimentari sono frutta e verdura, che vengono consumate in grandi quantità. Un aspetto comune in tutte le diete sportive è l’importanza che viene data al primo pasto della giornata: la colazione è molto ricca e variegata, presenta grassi, proteine, carboidrati e tutto ciò in una quantità nettamente maggiore rispetto agli altri pasti della giornata. Fra i cibi preferiti dai nutrizionisti ci sono sicuramente il pollo, il pesce e un buon olio d’oliva sempre rigorosamente a crudo e mai cotto. Approfondendo le abitudini alimentari di questi campioni dei quali spesso vediamo solo la parte “patinata”, comprendiamo quanti sacrifici vengono fatti per mantenere prestazioni di alto livello in particolare quando l’età avanza.
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Alberto Lupini
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