Colpo di frusta, ecco come curarlo nel modo corretto

La strategia più utile è fare movimento anche attraverso camminata, esercizio aerobico di lieve intensità ed esercizi mirati per l'allungamento dei muscoli del collo. L'obiettivo è evitare la cronicizzazione del dolore

20 gennaio 2022 | 16:53

Temutissimo, ma almeno una volta nella vita tutti abbiamo avuto a che fare con il colpo di frusta. Si tratta di un trauma che, se non trattato correttamente e in modo tempestivo, può dare strascichi per tutta la vita.

Lo spiega la dottoressa Lara Castagnetti, osteopata e specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa in Humanitas, che ha spiegato in cosa consista un colpo di frusta e come trattarlo al fine di recuperare il prima possibile la funzionalità del collo in una intervista rilasciata a HumanitasSalute che riportiamo integralmente qui di seguito.

 

Che cos’è il colpo di frusta?

Il colpo di frusta, tecnicamente definito come “distorsione del rachide cervicale” è il trauma subito dal collo dopo un incidente in macchina o un tamponamento, magari quando si è fermi al semaforo, ma può dipendere anche da tutta una serie di discipline sportive spesso caratterizzate da scontri fisici.

In genere il disturbo è associato alla comparsa immediata di dolore, che può durare anche per parecchi giorni.

In una prima fase, detta di accelerazione, il corpo va avanti mentre la testa va indietro; in questo modo, le fasce muscolari anteriori si allungano. Nella seconda fase, la cosiddetta fase di decelerazione, la testa viene richiamata in avanti e la muscolatura posteriore si allunga. Si ha, quindi, un’iper-estensione dei muscoli che rispondono accorciandosi.

Colpo di frusta: i problemi che possono insorgere

Dopo 24-48 ore dall’evento traumatico, chi ha subito un colpo di frusta potrebbe avere problemi di masticazione, poiché nella fase di accelerazione anche la mandibola viene proiettata in avanti e i muscoli subiscono uno stiramento.

Oltre a questo, i principali problemi possono riguardare una difficoltà nel girare il collo, senso di disquilibrio, tensione muscolare, mal di testa in zona occipitale, talvolta formicolii alle braccia per stiramento della radice nervosa, o insorgenza di ernia discale.

Il collare ortopedico

In assenza di un grave trauma (come lesioni nervose o fratture ossee), si consiglia di portare il collare ortopedico per due-tre giorni al massimo, insieme all’assunzione di farmaci miorilassanti e al riposo.

L’immobilizzazione della colonna vertebrale cervicale per un periodo più lungo è controindicata, poiché potrebbe pregiudicare la corretta attivazione della muscolatura cervicale. Il risultato è, spesso, l’allungamento della riabilitazione e il ritardo dei tempi di guarigione.

 

L’importanza di un trattamento tempestivo e del movimento

Per favorire la vascolarizzazione e aiutare la riparazione dei tessuti anche a livello del rachide cervicale, riducendone la rigidità, la strategia più utile è fare movimento anche attraverso una semplice camminata o un esercizio aerobico di lieve intensità.

È poi fondamentale trattare tempestivamente il colpo di frusta, al fine di evitare la cronicizzazione del dolore: questo anche perché il “semplice” colpo di frusta può scatenare una condizione presente ma ancora asintomatica, come l’artrosi o una discopatia non conclamata, e portare così a dolore cronico.

Colpo di frusta: gli esercizi utili

Ecco alcuni esercizi utili, da eseguire in posizione supina su un materassino:

Per l’allungamento dei muscoli del collo:

–   Portare il mento in avanti verso il torace, mantenere questa posizione per cinque secondi e poi tornare a quella di partenza.

Per la flessione dei muscoli:

–   Flettere la testa lateralmente verso le spalle, prima in un verso poi nell’altro.

Per la rotazione dei muscoli:

–   aiutarsi con l’arto opposto a quello di flessione per venti secondi, poi girare la testa fino ad appoggiare l’orecchio al materassino.

In caso di persistenza dei sintomi, la raccomandazione è  quella di eseguire una visita fisiatrica specialistica.

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Alberto Lupini


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