Cosa mangiare per ridurre l’incidenza delle malattie, in particolare quelle legate agli effetti del riscaldamento globale. È la grande sfida cui sta lavorando da tempo l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano.
C'è una relazione tra quello che mangiamo e la salute del pianeta
I risultati del lavoro (tuttora in corso) sono ancora top secret, come ha spiegato il direttore dell’Istituto, Giuseppe Remuzzi, anticipando a Italia a Tavola il grande lavoro che il Mario Negri sta portando avanti da tempo con medici e scienziati di tutto il mondo: «È uno studio - ha detto - basato sull’alimentazione per ridurre le malattie e ridurre i problemi legati al riscaldamento globale e alla biodiversità che protegge il pianeta. Proteggere l’uomo e, con esso, proteggere il pianeta è una grossa sfida che ha lanciato il Mario Negri. In altre parole, il concetto si inserisce nell’ottica secondo cui possiamo proteggerci dalle malattie e proteggere il pianeta mangiando in un certo modo piuttosto che in un altro».
Una forma di alimentazione sostenibile, sempre più necessaria, considerando da una parte la carenza sempre maggiore di acqua e di territorio e dall’altra il cambiamento del clima e dello stesso ecosistema. «In questo momento - dice ancora Remuzzi - il Mario Negri sta facendo convergere in una stessa sfida tutte le competenze a disposizione, da quelle che si occupano dello studio del cuore e dei tumori, a quelle che invece hanno a che fare con l’ambiente».
Una ricerca sulla pizza è valsa al Mario Negri un riconoscimento in Usa
Uno studio figlio, in qualche modo, della scoperta degli effetti benefici della pizza sulla prevenzione dei tumori, che all’Istituto Mario Negri conoscono da tempo. La ricerca che nei giorni scorsi è stata insignita alla Harvard University del
premio IgNobel 2019 risale infatti ai primi anni Duemila. A rivelarlo è proprio il direttore dell’Istituto milanese, Giuseppe Remuzzi, che aggiunge: «C’è un rapporto tra la protezione di malattie dell’apparato digerente, a partire dalla bocca fino al colon, in rapporto a quanta pizza si mangia. Non solo, c’è anche una protezione cardiovascolare».
Il fatto che non sia individuato un singolo ingrediente più efficace di altri, dà per certi versi una valenza un po’ romantica alla scoperta scientifica sulla pizza, ma che si può spiegare in maniera decisamente più razionale: «Potrebbe avere una relazione con la Dieta mediterranea - dice ancora Remuzzi - le persone che consumano pizza più spesso, sono anche quelli che mangiano in modo più salutare. Del resto sulle proprietà della Dieta mediterranea non ci sono dubbi: c’è un lavoro bellissimo, recente, fatto in Grecia, che ne prova una protezione molto forte rispetto a malattie cardiovascolari e tumori. Si tratta di una dieta sostanzialmente vegetariana, con pesce e formaggio di capra e poca carne rossa».