Attività fisica in età avanzata Allenarsi previene Alzheimer e Parkinson

Hidekichi Miyazaki ha 108 anni, è alto un metro e 50 pesa 43 chili. L’ultracentenario più veloce della Terra ha esordito in pista a 90 anni e nel 2005 ha stabilito il record dei 100 metri con 42 secondi e 22 centesimi

17 settembre 2018 | 15:50
In Italia il marchigiano Giuseppe Ottaviani, 102 anni, ha vinto il mondiale in atletica leggera nelle categorie Master 95 e Master 100, iniziando a gareggiare all’età di 70 anni. Entrambi sono la conferma di un assunto già noto in ambito scientifico: non esiste un limite biologico per l’attività fisica. Di questo argomento ha parlato Daniela Lucini, responsabile di medicina dell’esercizio di Humanitas, in un’intervista rilasciata su Ok Salute e Benessere tratta da Humanitasalute che riportiamo di seguito integralmente.




Fare movimento per vivere più a lungo
Non esistono limiti d’età quando parliamo di attività fisica. Il movimento infatti è la chiave per contrastare l’invecchiamento e le principali malattie ad esso legato. Secondo Roberto Messina, presidente di Senior Italia-FederAnziani, l’inattività fisica è al quarto posto tra i principali fattori di rischio di malattie croniche, quali disturbi cardiaci, ictus, diabete e cancro, contribuendo a oltre tre milioni di morti evitabili ogni anno a livello mondiale.

Ma quanto? E in che modo? Non serve certo darsi agli sport agonistici per sfruttarne i benefici. Anche una camminata di almeno mezz’ora al giorno può fare una significativa differenza. Che invecchiamento del nostro organismo ed esercizio fisico siano inversamente proporzionali è stato attestato dalla scoperta dell’ormone FGF21.

Questa sostanza infatti viene prodotta dai muscoli degli anziani che conducono una vita sedentaria e, quando i suoi livelli nel sangue restano alti per molto tempo, porta all’invecchiamento di pelle, fegato e intestino, alla perdita di neuroni e a un’infiammazione generalizzata.

Il FGF21 è invece presente in livelli più bassi nelle persone che svolgono una regolare attività fisica, come dire.

Mente e corpo: muoversi fa bene ad entrambi
Fare sport, restare attivi non solo fa bene al corpo ma aiuta anche a mantenere un buon livello di benessere psicofisico, coadiuvato anche dal ruolo delle attività cognitive e della nutrizione. Maggiore è il coinvolgimento del corpo nelle attività ginniche, più lenta è la tendenza ad invecchiare.

L’esercizio fisico a tutte le età rappresenta uno strumento fondamentale di benessere e, poi, di prevenzione e gestione di un numero enorme di condizioni cliniche, che vanno dalle patologie tradizionali, cardiovascolari, metaboliche e oncologiche, fino alle condizioni psicofisiche che hanno un particolare interesse per il mondo degli anziani, in quanto hanno a che fare con l’indipendenza e la qualità della vita.

Chi fa sport ritarda anche l’insorgenza di malattie neurodegenerative, come Alzheimer e Parkinson.



L’importanza del controllo medico
Il fatto che il movimento sia una componente essenziale per garantirsi la salute non significa che farlo ad età avanzata non comporti dei rischi. La ginnastica e gli esercizi devono essere adeguati all’età della persona. Il consiglio è quindi quello di affidarsi a medici e allenatori competenti per stilare un programma in base agli obiettivi che si vogliono raggiungere, definendone intensità, durata, frequenza e progressione.

Non basta quindi sottoporsi a un esame tanto per avere il classico certificato di idoneità: serve uno specialista in medicina dell’esercizio che, dopo attenta valutazione anche su rischi e controindicazioni, prescriva gli esercizi utili alla singola persona.

Per contrastare il diabete fare jogging potrebbe andare ma, se la persona ha anche un’ernia al disco in regione lombare, il correre può peggiorare le cose. È come dover prescrivere a un paziente allergico ai farmaci un antibiotico: bisogna trovarne uno che vada bene.

Resistenza, forza ed equilibrio
Resistenza, forza ed equilibrio sono i tre obiettivi che gli over65 possono darsi. La resistenza consiste nella capacità di sostenere uno sforzo per un tempo prolungato e migliorarla agisce sul sistema cardiocircolatorio ma anche sul metabolismo.

Un allenamento cardiorespiratorio ha anche benefici psicologici. Si tratta di attività come camminare, correre, nuotare e andare in bicicletta. La forza consiste invece nell’efficienza muscolare nel breve termine e permette di sollevare pesi, in primo luogo quello del nostro corpo.

Con l’età tendiamo a perdere massa muscolare (sarcopenia), ma è necessario tenere efficiente il tessuto rimanente con attività di breve durata e di elevata intensità anche in età avanzata, purché fatti in modo controllato, tramite esercizi a corpo libero, con i pesi in palestra, camminate in salita o in discesa.

La coordinazione neuromuscolare è infine la capacità di governare i movimenti attraverso l’attività del cervello. È determinante per l’equilibrio, l’esecuzione dei movimenti complessi e il mantenimento delle capacità motorie della vita quotidiana, oltre a essere un modo per stimolare il cervello, il quale lavora non solo quando si pensa, ma anche quando si agisce. Si tratta della cosiddetta intelligenza motoria e anche questa si perde se non la si stimola.

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Alberto Lupini


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