Antibiotici per curare il mal di gola I medici: solo nel 20% dei casi
La cura con questo tipo di farmaci è efficace solo se l’infiammazione è di origine batterica, altrimenti potrebbe essere addirittura pericolosa. Molto più spesso il problema si risolve da solo entro una settimana
02 giugno 2020 | 12:58
Il mal di gola, o faringodinia, deriva dall’infiammazione della faringe, della laringe o di entrambe. Spesso questa irritazione ha un’origine virale ma purtroppo è molto comune che si ricorra agli antibiotici per risolvere il problema. Si crede che, per debellarlo definitivamente, gli antibiotici siano appunto l’unica vera risorsa e che altri rimedi possano solo attenuarne i fastidi. Sarà vero? A queesta domanda ha risposto Federico Leone, otorinolaringoiatra di Humanitas San Pio X.
FALSO
Il mal di gola è un’irritazione dolorosa dell’orofaringe e può essere particolarmente fastidiosa durante i pasti, in quanto il dolore tende ad aumentare durante la deglutizione.
Si tratta di un sintomo comune a diverse patologie e non è una patologia, le sue cause sono molteplici: il mal di gola può essere scatenato da un’infezione virale o batterica, allergie, stati di irritazione per diversi motivi come ad esempio il reflusso gastroesofageo oppure, più semplicemente, l’esposizione all’aria secca.
Altri sintomi a cui è associato dipendono dalla causa scatenante: tra i più frequenti segnaliamo febbre, brividi, tosse o starnuti, naso che cola, dolori vari, mal di testa e nausea o vomito; tendenzialmente l’infiammazione si risolve in modo spontaneo entro una settimana dai primi sintomi proprio perché in una buona parte dei casi siamo davanti ad un’infezione virale che si auto-risolve.
La scelta del trattamento deve dipendere dalla causa del mal di gola: gli antibiotici dovrebbero essere utilizzati solo in caso di accertata presenza di un agente batterico. In meno del 20% dei casi il mal di gola, però, è di origine batterica.
Utilizzare antibiotici per mal di gola di origine virale o, in generale, di origine non batterica, è pericoloso perché così facendo si rischia di sviluppare una resistenza agli antibiotici stessi: abusarne contribuisce ad aumentare la possibilità che compaiano batteri geneticamente in grado di resistere alla loro azione. Gli antibiotici devono essere prescritti solo quando sono strettamente necessari e quando esistono evidenze certe della loro efficacia: sarà lo specialista di riferimento a proporre la terapia più opportuna.
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Spesso per far passare il mal di gol non servono antibiotici
“FALSO
Il mal di gola è un’irritazione dolorosa dell’orofaringe e può essere particolarmente fastidiosa durante i pasti, in quanto il dolore tende ad aumentare durante la deglutizione.
Si tratta di un sintomo comune a diverse patologie e non è una patologia, le sue cause sono molteplici: il mal di gola può essere scatenato da un’infezione virale o batterica, allergie, stati di irritazione per diversi motivi come ad esempio il reflusso gastroesofageo oppure, più semplicemente, l’esposizione all’aria secca.
Altri sintomi a cui è associato dipendono dalla causa scatenante: tra i più frequenti segnaliamo febbre, brividi, tosse o starnuti, naso che cola, dolori vari, mal di testa e nausea o vomito; tendenzialmente l’infiammazione si risolve in modo spontaneo entro una settimana dai primi sintomi proprio perché in una buona parte dei casi siamo davanti ad un’infezione virale che si auto-risolve.
La scelta del trattamento deve dipendere dalla causa del mal di gola: gli antibiotici dovrebbero essere utilizzati solo in caso di accertata presenza di un agente batterico. In meno del 20% dei casi il mal di gola, però, è di origine batterica.
Utilizzare antibiotici per mal di gola di origine virale o, in generale, di origine non batterica, è pericoloso perché così facendo si rischia di sviluppare una resistenza agli antibiotici stessi: abusarne contribuisce ad aumentare la possibilità che compaiano batteri geneticamente in grado di resistere alla loro azione. Gli antibiotici devono essere prescritti solo quando sono strettamente necessari e quando esistono evidenze certe della loro efficacia: sarà lo specialista di riferimento a proporre la terapia più opportuna.
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