La stagionalità può influenzare diversi aspetti della nostra salute: umore, sonno, appetito e livelli di energia ne sono spesso coinvolti. Anche lo stomaco può risentirne, soprattutto con l'arrivo della primavera, quando si può avvertire con maggiore frequenza una sensazione di bruciore. Ma quali sono le cause del bruciore di stomaco in primavera? E quali strategie si possono adottare per alleviare questo fastidio? Ne parla la dottoressa Roberta Elisa Rossi, gastroenterologa dell'Irccs Istituto clinico Humanitas e i centri medici Humanitas Medical Care, in un articolo di Humanitas Salute che pubblichiamo.

Bruciore di stomaco in primavera: cosa mangiare e cosa evitare
Perché in primavera aumenta il bruciore di stomaco?
Il bruciore di stomaco, o pirosi gastrica, è una sensazione fastidiosa che si verifica spesso con l'arrivo della bella stagione. Le cause sono molteplici e legate sia a fattori biologici che comportamentali. Con il passaggio all'orario primaverile, il nostro organismo tende ad aumentare la produzione di acido cloridrico, l'acido gastrico prodotto dalle pareti dello stomaco. Questo processo è legato a un'antica strategia di sopravvivenza: durante l'inverno, quando l'assunzione di cibo era più irregolare, il corpo riduceva la produzione di acidi per proteggere lo stomaco. In primavera, con il ritorno a ritmi alimentari più regolari, la secrezione acida riprende.
Inoltre, durante l'inverno si può incorrere in abitudini meno salutari, come l'aumento del fumo, del consumo di caffè e di cibi pesanti, oltre a una maggiore sedentarietà. Tutti elementi che, nel tempo, possono irritare la mucosa gastrica rendendola più vulnerabile. Anche l'aumento delle ore di luce ha un impatto: stimola la produzione di cortisolo, l'ormone dello stress, che può favorire irritabilità, sbalzi d'umore e comportamenti alimentari più disordinati, influendo negativamente sulla digestione.
Bruciore di stomaco, i rimedi: cosa mangiare (e cosa evitare)
Per prevenire o ridurre il bruciore di stomaco, è fondamentale prestare attenzione alla dieta quotidiana. In particolare, è utile limitare il consumo di grassi animali (come burro, formaggi, salumi, carni rosse), cibi fritti, piatti molto elaborati, dolci industriali, pietanze piccanti e alimenti ricchi di sale o conservanti. Anche alcune bevande e alimenti possono peggiorare il reflusso acido: è il caso del caffè, della menta, del cioccolato, degli alcolici, dei pomodori e degli agrumi come limoni e arance. In questi casi, meglio ridurne l'assunzione.

Dieta anti-bruciore: cosa mettere (e togliere) dal piatto
Via libera invece a cereali integrali come riso e pasta, ricchi di fibre utili per la digestione. Per quanto riguarda le proteine, è consigliabile privilegiare pesce, carni bianche e legumi, cotti preferibilmente al vapore o al forno. La frutta può essere consumata cruda, ma in caso di acidità è meglio scegliere quella cotta. Oltre all'alimentazione, ricordiamo, gioca un ruolo essenziale nella prevenzione dei disturbi digestivi anche lo stile di vita. Evitare il fumo e l'alcol, mantenere il peso forma attraverso una dieta equilibrata e svolgere attività fisica regolare sono abitudini chiave. Anche solo una camminata veloce di 30 minuti al giorno può aiutare: migliora la motilità intestinale, favorisce la digestione, riduce la tensione nervosa e aiuta a bruciare calorie in eccesso.
Bruciore di stomaco, quando rivolgersi a uno specialista?
Se il bruciore di stomaco è episodico, può essere sufficiente parlarne con il proprio medico di base. Tuttavia, se i sintomi persistono o si aggravano, è opportuno rivolgersi a un gastroenterologo per una valutazione approfondita e un eventuale trattamento personalizzato.