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Diabete: che cos'è, i sintomi, i valori, la dieta da seguire e come prevenirlo

Il diabete mellito è una malattia cronica legata a un eccesso di zuccheri nel sangue. Quindi, seguire una dieta equilibrata, fare attività fisica e controllare la glicemia aiuta a prevenirlo e gestirlo

 
24 marzo 2025 | 07:30

Diabete: che cos'è, i sintomi, i valori, la dieta da seguire e come prevenirlo

Il diabete mellito è una malattia cronica legata a un eccesso di zuccheri nel sangue. Quindi, seguire una dieta equilibrata, fare attività fisica e controllare la glicemia aiuta a prevenirlo e gestirlo

24 marzo 2025 | 07:30
 

Il diabete mellito è una patologia cronica che, secondo le stime, colpisce oltre tre milioni di persone in Italia, ovvero circa il 5,3% della popolazione. Si tratta di una condizione caratterizzata da iperglicemia, ovvero un'eccessiva quantità di glucosio (zucchero) nel sangue, che può essere causata da un'insufficiente produzione di insulina o da un'alterata risposta dell'organismo a questo ormone. L'insulina, prodotta dal pancreas, regola i livelli di zucchero nel sangue, permettendo al glucosio di entrare nelle cellule per essere utilizzato come fonte di energia. Premesso ciò, quali sono i sintomi del diabete e cosa mangiare in presenza di diabete? Ne parla il dottor Marco Mirani, capo sezione Diabetologia all'Irccs Istituto Clinico Humanitas Rozzano, in un articolo di Humanitas Salute che pubblichiamo.

Diabete: che cos'è, i sintomi, i valori, la dieta da seguire e come prevenirlo

Diabete: ecco tutto quello che c'è da sapere?

Le principali forme di diabete: tipo 1, tipo 2 e gestazionale

Il diabete mellito si suddivide principalmente in:

  • Diabete di tipo 1: detto anche giovanile o insulino-dipendente, si manifesta di solito prima dei 30 anni, spesso in età infantile o adolescenziale. È causato dalla distruzione autoimmune delle cellule beta del pancreas, responsabili della produzione di insulina. Riguarda circa il 5-10% dei casi totali.
  • Diabete di tipo 2: più comune (90% dei casi), si sviluppa solitamente in età adulta (oltre i 30-40 anni) ed è caratterizzato da insulino-resistenza e da un progressivo deficit di secrezione insulinica. Alla base vi sono fattori genetici, ma anche ambientali come sedentarietà, sovrappeso e alimentazione sbilanciata. Si stima che entro il 2030 i diabetici nel mondo supereranno i 400 milioni.
  • Diabete gestazionale: compare durante la gravidanza e interessa il 7-8% delle gestanti. Può insorgere per la prima volta o svelare una forma preesistente. Se non diagnosticato e trattato correttamente, aumenta il rischio di complicanze per madre e feto.

Esistono poi forme più rare di diabete legate a difetti genetici, malattie del pancreas o all'assunzione di farmaci (come il cortisone).

Diabete: cause e fattori di rischio

Nel diabete tipo 1 si ritiene che un meccanismo autoimmune attacchi le cellule pancreatiche. Sono coinvolti fattori ereditari e ambientali, come alcune infezioni virali. Il diabete di tipo 2 è multifattoriale: si eredita una predisposizione, ma a fare la differenza sono soprattutto fattori come:

  • età avanzata,
  • sedentarietà,
  • dieta ricca di zuccheri e grassi,
  • sovrappeso o obesità (oltre il 20% delle persone obese ha il diabete tipo 2),
  • stress e ipertensione.

Il diabete gestazionale è più probabile se:

  • la donna ha più di 35 anni,
  • ha familiarità per diabete tipo 2,
  • è in sovrappeso,
  • ha avuto figli con peso alla nascita >4 kg,
  • ha sindrome dell'ovaio policistico.

I sintomi del diabete

Nel diabete di tipo 1 i sintomi insorgono rapidamente, mentre nel tipo 2 possono rimanere silenti per anni. Quando la glicemia è molto alta, si manifestano:

  • stanchezza,
  • sete intensa (polidipsia),
  • aumento della minzione (poliuria),
  • perdita di peso inspiegata,
  • fame eccessiva,
  • nausea, vomito, alito fruttato,
  • vista offuscata,
  • dolori addominali.

Nei casi più gravi si può arrivare a confusione mentale e perdita di coscienza. A lungo termine, l'iperglicemia può danneggiare:

  • sistema nervoso (neuropatie),
  • reni (nefropatia),
  • occhi (retinopatia),
  • cuore e cervello (infarto, ictus).

Il diabete gestazionale raramente dà sintomi evidenti, ma può causare complicazioni se non trattato.

Valori della glicemia e diagnosi del diabete

Il diabete viene diagnosticato con esami del sangue. I valori di riferimento sono:

  • glicemia a digiuno ≥ 126 mg/dl, riscontrata in due momenti diversi,
  • emoglobina glicata > 6,5%,
  • glicemia casuale > 200 mg/dl con sintomi tipici.

Valori compresi tra 100 e 125 mg/dl indicano una condizione di prediabete. Per diagnosticare il diabete gestazionale si effettua la curva da carico orale di glucosio. La diagnosi viene posta se uno o più dei seguenti valori viene superato:

  • a digiuno > 92 mg/dl,
  • dopo 1 ora > 180 mg/dl,
  • dopo 2 ore > 153 mg/dl.

Quali sono le terapie per il diabete?

La cura varia in base al tipo:

  • tipo 1: richiede insulina per tutta la vita, abbinata a dieta e attività fisica. L'uso di microinfusori e sensori glicemici facilita il controllo.
  • tipo 2: prevede un percorso personalizzato. Inizialmente può bastare modificare lo stile di vita, ma spesso si ricorre a farmaci (metformina, GLP-1 analoghi, inibitori SGLT-2). In alcuni casi serve l'insulina.

Obiettivi terapeutici:

  • emoglobina glicata < 7%,
  • pressione arteriosa < 130/80 mmHg,
  • colesterolo LDL < 100 mg/dl (o < 55 mg/dl in caso di rischio cardiovascolare elevato).

Diabete: che cos'è, i sintomi, i valori, la dieta da seguire e come prevenirlo

Guida completa al diabete: sintomi, valori glicemici e consigli alimentari?

Nel diabete gestazionale, il controllo della glicemia si ottiene con alimentazione corretta, attività fisica e, se necessario, insulina. Dopo il parto, il 95% dei casi regredisce, ma resta un rischio aumentato di sviluppare diabete tipo 2.

Dieta e alimentazione per chi ha il diabete

La dieta per le persone con diabete deve essere equilibrata, non troppo diversa da quella di chi non ne soffre. L'apporto calorico dipende da età, sesso, attività e peso corporeo. Le proporzioni ideali:

  • 10-15% proteine,
  • 25-30% grassi (meglio vegetali),
  • 55-60% carboidrati complessi.

È importante includere fibre (soprattutto solubili) che rallentano l'assorbimento del glucosio. Chi ha il diabete tipo 2 dovrebbe:

  • scegliere cibi integrali,
  • evitare pasti abbondanti,
  • limitare i dolci e zuccheri semplici,
  • preferire piccoli spuntini tra i pasti.

Non è necessario eliminare del tutto gli zuccheri, ma è bene evitarne l'eccesso. Vanno privilegiati carboidrati complessi (pane, pasta, legumi). I dolcificanti si possono usare con moderazione (attenzione a effetti lassativi da consumo eccessivo di xilitolo, sorbitolo, stevia o aspartame).

Indice glicemico: cos'è e quali cibi lo hanno basso?

L'indice glicemico misura la capacità di un alimento di far aumentare la glicemia. Cibi con un indice basso rilasciano glucosio più lentamente. Tra questi troviamo:

  • legumi (lenticchie, ceci, fagioli),
  • latte,
  • mele,
  • arance.

Come prevenire il diabete?

Prevenire il diabete di tipo 2 è possibile con alcune semplici abitudini:

  • fare attività fisica (almeno 30 minuti al giorno, 5 volte a settimana),
  • perdere il 10% del peso corporeo (riduce del 60% il rischio),
  • evitare fumo e stress,
  • seguire una dieta bilanciata, ricca di fibre e povera di grassi saturi,
  • controllare il peso corporeo.

Dai 40 anni in su, chi ha familiarità con il diabete o presenta fattori di rischio dovrebbe monitorare la glicemia con esami del sangue periodici. Anche in caso di gravidanza, uno stile di vita sano prima del concepimento aiuta a ridurre il rischio di diabete gestazionale.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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