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Sale rosa dell'Himalaya e sale marino: quali sono le differenze?

Questi due tipi di condimento non sono solo differenti nella loro estetica, ma anche nel loro sapore, composizione chimica e persino nelle presunte proprietà salutari. Ecco tutto quello che c'è da sapere

 
15 febbraio 2024 | 15:41

Sale rosa dell'Himalaya e sale marino: quali sono le differenze?

Questi due tipi di condimento non sono solo differenti nella loro estetica, ma anche nel loro sapore, composizione chimica e persino nelle presunte proprietà salutari. Ecco tutto quello che c'è da sapere

15 febbraio 2024 | 15:41
 

Il mondo culinario è ricco di varietà e scelte, e persino il sale non è immune a questa diversità. Tra le molteplici opzioni disponibili, due tipi di sale che spesso catturano l'attenzione sono il sale rosa dell'Himalaya e il classico sale fino da cucina, il sale marino. Questi due non sono solo differenti nella loro estetica, ma anche nel loro sapore, composizione chimica e persino nelle presunte proprietà salutari. Dunque, per i più curiosi, andiamo a conoscerli meglio.

Sale rosa dell'Himalaya e sale marino: quali sono le differenze?

Il sale rosa dell'Himalaya e il sale marino

Sale rosa dell'Himalaya e sale marino: origini e composizione

Il sale rosa dell'Himalaya è noto per la sua provenienza dalle regioni montuose del Pakistan, nelle vicinanze dell'Himalaya, la catena montuosa più alta del mondo. Questo sale viene estratto dalle miniere di sale millenarie, dove si è formato sotto pressioni estreme per milioni di anni. La caratteristica colorazione rosa è dovuta alla presenza di minerali, in particolare il ferro, che arricchiscono il sale con varie tonalità di rosa. D'altra parte, il sale da cucina tradizionale, o sale marino, viene generalmente estratto dall'acqua di mare tramite processi di evaporazione. È più comunemente bianco e non contiene la stessa ricchezza di minerali trovata nel sale rosa dell'Himalaya.

Sale rosa dell'Himalaya e sale marino: sapore e usi in cucina

Il sale rosa dell'Himalaya ha spesso un sapore più delicato rispetto al sale da cucina tradizionale. Alcuni chef e appassionati di cucina ritengono che abbia una nota più morbida e meno aggressiva, che può essere particolarmente apprezzata in piatti delicati come insalate, pesce e verdure grigliate.

Il sale fino da cucina, d'altra parte, ha un sapore più intenso e penetrante, il che lo rende ideale per stagionare e dare sapore a una vasta gamma di piatti. La sua capacità di sciogliersi rapidamente lo rende particolarmente adatto per l'uso durante la cottura.

Sale rosa dell'Himalaya e sale marino: le proprietà nutrizionali

C'è un dibattito in corso sulle presunte proprietà salutari del sale rosa dell'Himalaya rispetto al sale da cucina tradizionale. Si dice che il sale rosa contenga una maggiore varietà di minerali essenziali, come il potassio, il calcio e il magnesio, grazie alla sua formazione millenaria. Tuttavia, la quantità di minerali presenti in una normale porzione di sale rosa è così minima che non costituisce una fonte significativa di nutrienti. Quindi, dal punto di vista nutrizionale, le differenze tra i due sali sono trascurabili.

Cosa succede quando si consuma troppo sale?

Assumere troppo sale significa assumere sodio in eccesso e, dunque, richiamare nell'organismo una quantità di acqua superiore alla norma, che provoca ritenzione idrica e ipertensione arteriosa. In particolare, per coloro che hanno familiarità o predisposizione con determinate patologie, una quantità eccessiva di sodio figura tra i fattori di rischio per malattie del cuore, dei vasi sanguigni e dei reni. Il sodio, in eccesso, inoltre, favorisce anche i tumori dello stomaco e l'osteoporosi, a causa dell'aumento di perdite di calcio attraverso le urine. Per questo motivo è importante che chi utilizza una quantità eccessiva di sale diminuisca gradualmente la sua quantità.

Sale rosa dell'Himalaya e sale marino: quali sono le differenze?

Ecco cosa succede quando si consuma troppo sale

È una rieducazione alimentare che può avvenire con facilità, perché il palato si adatta facilmente ai cambiamenti di sapori e abitudini. Per ovviare alla diminuzione o all'assenza di sale nei piatti che cuciniamo, inoltre, possiamo insaporire gli alimenti utilizzando erbe aromatiche e spezie, ma anche succo di limone o aceto.

Esistono alternative all'uso del sale nei nostri piatti?

Per limitare la quantità di sale nei nostri cibi, pur conservando i sapori che ci piacciono, basta scegliere tra le alternative disponibili e imparare a utilizzarle.

  • A partire dalle spezie, ottime per dare più sapore ai cibi e per sperimentare nuove ricette;
  • L'aggiunta di succo di limone alle verdure e all'acqua rende l'alternativa molto più sana e rinfrescante alle bevande gassate e ricche di zucchero;
  • Il gomasio è un'ottima opzione per insaporire i piatti grazie al suo contenuto di sesamo.
  • Tutte le erbe e il pepe;
  • Il miso è un'ottima alternativa ai dadi da cucina per zuppe, riso, carne e pesce. Ha un alto contenuto di fermenti, quindi va aggiunto a cottura ultimata e a fuoco spento

Se non si riesce a ridurre l'assunzione di sale, si può optare per il sale marino integrale. Non subisce lo stesso processo di raffinazione del sale comune e contiene più minerali, con un conseguente minor contenuto di sodio. Il sale iodato è particolarmente utile per chi soffre di ipotiroidismo e per le donne in gravidanza, in quanto le aiuta a rispettare le dosi raccomandate per lo sviluppo del nascituro. Inoltre, migliora le capacità cognitive, l'apprendimento e la memoria di adulti e bambini e fornisce ai soggetti vegani e vegetariani lo iodio essenziale di cui sono carenti a causa dell'eliminazione del pesce e dei prodotti ittici dalla loro dieta. Il sale è pur sempre sale e un suo uso eccessivo può avere conseguenze negative legate al sodio. Si consiglia di consultare uno specialista nutrizionista in caso di malattie cardiovascolari, endocrine, metaboliche o squilibri idroelettrolitici.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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