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Dolce, fresca, dissetante: tutti i benefici dell'anguria

L’anguria è composta da circa il 90% da acqua: questo la rende un alimento perfetto da consumare quando le temperature sono alte, perché svolge un ruolo importante contro la disidratazione

 
12 giugno 2023 | 07:30

Dolce, fresca, dissetante: tutti i benefici dell'anguria

L’anguria è composta da circa il 90% da acqua: questo la rende un alimento perfetto da consumare quando le temperature sono alte, perché svolge un ruolo importante contro la disidratazione

12 giugno 2023 | 07:30
 

Tra gli alimenti più simbolici dell’estate troviamo la frutta fresca, e in particolare l’anguria, che oltre a essere di stagione proprio in questo periodo piace per il suo sapore dolce e per la sensazione rinfrescante e dissetante che offre. Ma a parte il sollievo da sete e calore, quali sono i benefici del mangiare il cocomero? Ne parla la dottoressa Elisabetta Macorsini, biologa nutrizionista di Humanitas Mater Domini e di Humanitas Medical Care di Monza e Arese, in un articolo di Humanitas Salute che riportiamo di seguito integralmente.

Dolce, fresca, dissetante: tutti i benefici dell'anguria

Tutto quello che c'è da sapere sull'anguria

L’origine dell’anguria

La pianta che ha come frutto l’anguria prende il nome di Cocos nucifera, ed è una specie che fa parte della famiglia delle Cucurbitacee. È originaria dell’Africa tropicale, e veniva coltivata già al tempo degli Egizi; la sua diffusione in Europa risale a dopo il 1000 d.C.

In commercio esistono diverse varietà, distinguibili soprattutto dalla forma e dal colore della buccia. La disponibilità di questo frutto si concentra nel periodo estivo, da maggio-giugno fino a settembre, con il picco nei mesi di luglio e agosto.Per capire quando il cocomero ha raggiunto il giusto grado di maturazione si può osservare la buccia, che dovrebbe aver raggiunto un colore verde scuro o aver sviluppato delle sfumature grigie

Le proprietà benefiche dell’anguria

L’anguria è composta da circa il 90% da acqua: questo la rende un alimento perfetto da consumare quando le temperature sono alte, non solo perché ha un effetto rinfrescante, ma proprio perché svolge un ruolo importante contro la disidratazione. L’anguria poi contiene pochi zuccheri (il sapore dolce deriva da sostanze aromatiche) ed è anche un alimento con un basso contenuto di calorie,  (circa 15 kilocalorie ogni 100 grammi). Il suo alto indice di sazietà inoltre rende questo frutto adatto a chi segue diete ipocaloriche. L’anguria è anche una buona fonte di vitamine: in particolare contiene vitamine del gruppo bvitamina avitamina c e carotenoidi, pigmenti vegetali di cui fa parte anche il licopene, cioè quell’elemento che conferisce il tipico colore rosso di questo frutto e che ha proprietà antiossidanti utili nel prevenire tumori come quello alla prostata o alla mammella. 

Il cocomero poi è ricco di sali minerali come il potassio, il fosforo e il calcio. È proprio la combinazione tra potassio e acqua che rende questo frutto un alleato contro la cellulite e la ritenzione idrica. Il potassio è anche un minerale utile per contrastare il sopraggiungere di crampi alle gambe e che è inoltre capace di “bilanciare” il sodio presente nell’organismo. Infine va ricordato che sia la polpa dell’anguria che la sua buccia contengono un amido chiamato citrullina, che una volta trasformato in arginina dall’organismo provoca un effetto vasodilatante protettivo per l’apparato cardiovascolare. 

Quando mangiare l’anguria?

Proprio perché l’anguria contiene molta acqua, è preferibile non mangiarla subito dopo i pasti: l’acqua infatti diluisce i succhi gastrici, rallentando di conseguenza la digestione. Buoni momenti per mangiarla sono invece le merende di metà mattina o metà pomeriggio, oppure dopo l’attività sportiva, per reintegrare acqua e sali minerali. Una particolare attenzione nell’assunzione di questo frutto va verso le persone che soffrono di gastrite, alle quali si raccomanda di non eccedere nel consumo, e a chi soffre di colite, poiché i semi del cocomero hanno azione lassativa. Sarebbe meglio infine non far mangiare il cocomero ai bambini al di sotto dei 3 anni perché alcune sostanze in esso contenute potrebbero risultare poco digeribili per i più piccoli.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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