Capita spesso di sentire parlare dei rischi legati all’eccesso di colesterolo nel sangue. Ma cos’è esattamente il colesterolo e che funzione ha all’interno del nostro corpo? Ne parla Giulio Stefanini, cardiologo di Humanitas e docente di Humanitas University, che in un’intervista a Humanitas Salute ha spiegato come si può incorrere nell’ipercolesterolemia e come invece è possibile prevenirla.
Cos’è il colesterolo
Il colesterolo è un componente che fa parte della famiglia dei lipidi (grassi) e che serve a costituire la membrana delle cellule; prodotto dall’organismo, può essere anche introdotto attraverso l’alimentazione. La sua presenza, nel giusto quantitativo, è indispensabile per la formazione di cellule sane.
Quando diventa un pericolo
Il colesterolo diventa un pericolo per la salute quando inizia ad accumularsi nel sangue in quantitativi superiori a quanto richiesto dall’organismo: con il tempo tende infatti a depositarsi sulle pareti delle arterie, causando delle lesioni che possono ispessire e irrigidire questi condotti. Il fenomeno prende il nome di aterosclerosi, una patologia che rappresenta la prima causa di mortalità e morbilità nei paesi industrializzati. Nel caso in cui la malattia degeneri, la formazione di placche aterosclerotiche inizia a rendere più difficoltoso il passaggio del sangue nelle arterie di grande e medio calibro, fino a bloccarne del tutto il passaggio, diventando così la causa di infarti e ictus.
I tipi di colesterolo
Il colesterolo circola nel sangue trasportato da strutture chiamate lipoproteine, che vengono divise in due tipi: LDL (colesterolo “cattivo”) e HDL (colesterolo “buono”). È l’eccesso di lipoproteine a bassa densità (LDL sta per Low Density Lipoprotein) a rappresentare un pericolo per la salute delle arterie: queste infatti si occupano di trasportare il colesterolo presente in eccedenza nel fegato verso i vasi sanguigni, affinché sia poi distribuito alle cellule. Le lipoproteine ad alta densità (Hdl sta per High Density Lipoprotein) al contrario si occupano della rimozione del colesterolo dal sangue e del suo trasporto dai tessuti periferici al fegato, dove viene poi eliminato tramite i sali biliari. Per la salute delle arterie è auspicabile quindi che queste siano presenti nel sangue in modeste quantità.
Analizzare i quantitativi di colesterolo nel sangue
Per capire quali sono i livelli di colesterolo Ldl e Hdl presenti nel sangue, è necessario sottoporsi a un prelievo di sangue effettuato a digiuno. Questo esame è importante soprattutto perché l’aterosclerosi non si manifesta attraverso dei sintomi, quindi il prelievo è l’unico modo di accertarsi che sia necessario o meno intervenire sulla situazione del paziente. Tramite il prelievo si possono esaminare e tenere monitorati i livelli di colesterolo totale, ma anche quelli specifici di tipo Ldl e Hdl. Una presenza sopra i valori di riferimento del colesterolo LDL è quella che rende il paziente a rischio di sviluppare serie patologie cardiovascolari. Nello specifico si parla di ipercolesterolemia quando il valore totale di colesterolo nel sangue supera i 240 mg/dl; in tal caso su consiglio del medico si può valutare di intraprendere una terapia farmacologica.
Colesterolo alto e alimentazione: come abbassarlo?
Se gli esami del sangue hanno rilevato la presenza di colesterolo alto può essere di aiuto prestare attenzione a cosa si mangia. Alcuni alimenti infatti, favoriscono l’abbassamento del cosiddetto colesterolo cattivo. Cereali, legumi e vegetali non contengono colesterolo e aiutano a ridurre i livelli di quello in eccesso. I vegetali ricchi di fibre contribuiscono anche a ridurre l’assorbimento del colesterolo alimentare a livello intestinale. In caso di colesterolo alto è bene quindi consumare porzioni normali di cereali, preferendo quelli integrali a quelli lavorati, e di legumi, da consumare almeno 2-4 volte a settimana. Nell’alimentazione non devono mancare 2-3 porzioni di verdura e 2 di frutta al giorno. Il consumo di pesce almeno 2 o 3 volte alla settimana è consigliato a chi ha problemi di colesterolo alto, grazie alla particolare composizione del suo grasso. Sono da preferire cotture alla griglia, al cartoccio o al vapore, mentre la frittura è da evitare. Molluschi e crostacei non devono essere consumati più di una volta a settimana.
La carne si può consumare: è bene preferire però i tagli magri.
Va limitato al minimo il consumo di insaccati, formaggi e uova che contengono quantità piuttosto elevate di grassi e che influenzano negativamente il tasso di colesterolo. Preferire il latte scremato o parzialmente scremato a quello intero. Da evitare anche burro, lardo e strutto a favore di oli vegetali polinsaturi o monoinsaturi, come l’olio extravergine di oliva. I grassi saturi di origine animale provocano l’aumento dei livelli di colesterolo, mentre quelli insaturi di origine vegetale sono in grado di ridurlo. In generale, è consigliabile preferire metodi di cottura che non richiedono grassi aggiunti, come la bollitura, la cottura a vapore, la cottura al microonde o la grigliatura.
Prevenzione
Per evitare di incorrere in problematiche legate al colesterolo è fondamentale intervenire sul proprio stile di vita, principalmente attraverso l’attività fisica praticata in modo regolare e una dieta sana ed equilibrata.
I soggetti più a rischio
Tra i soggetti più a rischio di sviluppare il colesterolo alto troviamo quelli in sovrappeso, obesi, che hanno un’alimentazione poco sana o che non svolgono attività fisica. Esiste però la possibilità di essere geneticamente predisposti all’ipercolesterolemia: in questo caso si tratta di una condizione ereditaria o familiare. È inoltre importante astenersi dal fumo di sigaretta, che tra le controindicazioni ha quello di essere dannoso per le lipoproteine HDL, necessarie per il corretto smaltimento del colesterolo in eccesso, oltre a contribuire al danneggiamento dei vasi sanguigni e all’indurimento delle arterie.