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Bufala Campana
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I cibi anti-cellulite? Conta la qualità. Sì a carciofo e tarassaco, no alla caffeina

Combattere la ritenzione idrica non è solo una questione di dimagrimento e di diminuzione della quantità di cibo. Molto dipende anche dalla qualità. Evitare i cibi infiammatori, equilibrare i grassi.

 
26 gennaio 2021 | 06:30

I cibi anti-cellulite? Conta la qualità. Sì a carciofo e tarassaco, no alla caffeina

Combattere la ritenzione idrica non è solo una questione di dimagrimento e di diminuzione della quantità di cibo. Molto dipende anche dalla qualità. Evitare i cibi infiammatori, equilibrare i grassi.

26 gennaio 2021 | 06:30
 

Finito il periodo delle festività, si torna a fare i conti con la bilancia ma anche con lo specchio. Ed eccola lì, la tanto odiata cellulite, che torna a farsi vedere. Ma, con un piano ben organizzato, si può recuperare un fisico tonico e asciutto e, soprattutto, possiamo eliminare quella fastidiosa buccia d’arancia. E si può iniziare adesso, anche da casa, seguendo i consigli di allenamento e i consigli alimentari di chi ha anni di esperienza nell’ambito.

Come Riccardo Gaspari: wellness consultant, è specializzato nella scienza dell’allenamento e nel lifestyle per il benessere. Autore del libro “Vincere la cellulite con alimentazione, integrazione e allenamento” (Edizioni Lswr), ci offre 5 validi consigli per un'alimentazione veramente efficace contro il fastidioso inestetismo della pelle.

Come combattere la cellulite a tavola? - I cibi anti-cellulite? Conta la qualità Sì carciofo e tarassaco, no caffeina

Come combattere la cellulite a tavola?

1. Prestare attenzione alla qualità degli alimenti.
Sovrappeso e/o obesità sono in costante aumento, tale problema viene molto spesso associato all’eccessivo consumo alimentare. Insomma, si dice che se si mangia più di quanto si consuma, si ha un aumento di peso. In realtà non è così. Conta soprattutto la qualità del cibo, anche in una dieta anticellulite. Gli alimenti non forniscono solo calorie ma anche informazioni sulla loro composizione. Tali informazioni vengono lette dai nostri geni influenzando e spesso alterando il metabolismo, come pure il nostro aspetto, il comportamento e le sensazioni. La forma del nostro corpo riflette ciò che mangiamo, il nostro stile di vita, l’ambiente a cui siamo esposti e lo stress a cui siamo sottoposti.

2. Integrare con prodotti detossinanti naturali
Occorre abbinare a dieta ed allenamento un integratore “detossinante”. Perché? Perché durante un percorso di dimagrimento, il corpo attiva la lipolisi e questa tende a mettere in circolo una maggior quantità di tossine normalmente accumulate nel tessuto adiposo. “Questi integratori naturali favoriscono l’eliminazione delle scorie in maniera delicata e fisiologica senza creare alcun scompenso all’organismo. Le sostante naturali contenute in questi integratori svolgono effetto drenante e depurativo”.
“Personalmente – continua l’autore – prefeisco il tarassaco (che contiene inulina), il cardo mariano (che contiene silmarina), il carciofo, la meriva e anche la spirulina.

3. Approccio alimentare “carb cycling”
In presenza di grasso ostinato, il carb cycling è l’approccio alimentare migliore. Consiste nell’abbassare giornalmente, ad intervalli prestabiliti e con quantitativi ben studiati, i carboidrati. Quando si abbassano le calorie e nello specifico i carboidrati, si favorisce l’utilizzo dei grassi a scopo energetico. Ma con il carb cycling i carboidrati verranno prontamente reinseriti, coì da evitare un rallentamento del metabolismo (cosa che inevitabilmente succede con gli approcci low carb classici).

4. Evitare di assumere i termogenici
L’assunzione di questa tipologia di integratore alimentare non favorisce la vascolarizzazione. Inoltre questi integratori hanno spesso, tra gli ingredienti, la caffeina che aumenta i livelli di cortisolo, distrugge le vitamine B e C, ha effetto negativo sulla qualità del sonno ed è un vasocostrittore.

5. Assumere alimenti in grado di ridurre efficacemente l’infiammazione dei tessuti
Possono essere d’aiuto, quindi, gli acidi grassi omega 6 e omega 3 ma occorre stare attenti: è importante il loro corretto equilibrio, fondamentale ai fini antiinfiammatori. Per esempio, un eccesso di omega 6 (acido arachidonico) rispetto agli omega 3 favorisce l’instaurarsi dell’infiammazione.

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