Che praticare sport giovi alla salute è cosa risaputa, ma nel momento di scegliere a quale attività dedicarsi è legittimo porsi delle domande. Una di queste è senza dubbio quali sport siano da preferire, o se sia meglio uno sport individuale o uno sport di squadra. Gli sport individuali sono quegli sport nei quali l’atleta può contare solo sulle proprie forze per il raggiungimento dell’obiettivo agonistico, come il nuoto, il tennis e l’atletica.
Il nuoto è uno degli sport più completi
Ne abbiamo parlato con
Daniela Lucini, responsabile della Sezione di Medicina dell’Esercizio e Patologie funzionali di Humanitas e Direttore della scuola di specializzazione di Medicina dello sport ed esercizio fisico dell’Università degli Studi di Milano.
“Su internet si dice spesso che gli sport di squadra aiutano a socializzare. Se questo è vero, è vero anche che questi sport creano un clima di competizione che non sempre giova alla costituzione di un ambiente salutare e benefico. Questo perché l’instaurazione di legami, le preferenze interpersonali e il bisogno di selezionare, da un gruppo più grande, gli elementi della squadra che parteciperà alle competizioni, possono provocare frustrazioni e ansie che non permettono sempre a queste attività di andare a beneficio dell’individuo fragile.
Gli sport individuali mettono chi li pratica di fronte alla propria autonomia e al senso di responsabilità personale. Questo non significa, tuttavia, che non ci sia anche un aspetto sociale. Gli allenamenti, infatti, non sono svolti autonomamente, ma nella grande maggioranza dei casi in gruppo. Ciò che viene davvero a mancare è quindi solo la competizione interna, carenza che può essere determinante per alleggerire il peso psicologico della concorrenza e il timore dell’esclusione, migliorando il modo di affrontare l’attività, soprattutto per le persone particolarmente introverse.
Nonostante sia negli sport individuali sia in quelli di squadra ci si trova davanti un avversario da “battere”, nei primi ci si deve affidare solo sulle proprie forze.
Per questo motivo negli sport individuali il primo avversario da superare per fare sempre meglio siamo noi stessi.
Questo consente all’atleta di mettersi costantemente alla prova, di fare i conti personalmente con il peso della sconfitta, di sviluppare una serie di capacità mentali e anche di imparare a reagire individualmente. È chiaro che doversi sempre rimettere in gioco può condurre anche a più veloci miglioramenti sul piano fisico.
Se le arti marziali possono portare considerevoli benefici alla postura, oltre che allo sviluppo della coordinazione e della tonicità dei muscoli, il nuoto permette uno sviluppo di tutti i muscoli, oltre a risultare un ottimo allenamento per la respirazione e per il sistema cardio-circolatorio.
Per quanto riguarda invece la ginnastica, questa rafforza i legamenti e le ossa, ma soprattutto garantisce un rafforzamento armonico di tutto il corpo. L’atletica aiuta a migliorare forza, velocità, ma soprattutto resistenza, e in generale, ognuna di queste discipline, aiuta a migliorare a lungo termine la capacità di disciplinare se stessi e il proprio senso di responsabilità.
”