In generale la nostra società occidentale è caratterizzata da ritmi frenetici e vite da tenere in equilibro tra lavoro e famiglia. Equilibri, oggi, resi ancora più instabili dalla pandemia di coronavirus che ci regala un presente instabile e un futuro sempre più incerto. E questo ha portato con sé un sovraccarico emotivo e di stress.

Lo stress di per sé non è né negativo né positivo
Lo
stress è, infatti, la risposta psicologica e fisiologica che il nostro
organismo attua di fronte a situazioni della vita valutate come eccessive o pericolose. L’attivazione del
sistema nervoso favorisce il rilascio dei cosiddetti
ormoni dello stress (
adrenalina,
noradrenalina e
cortisolo) responsabili dei cambiamenti fisici e comportamentali che consentono all’organismo di affrontare il “pericolo”. Una volta passato, i livelli ormonali ritornano in genere alla normalità.
Come sappiamo, lo stress di per sé non è né negativo né positivo e favorisce l’adattamento del nostro organismo allo stimolo ricevuto. Può essere inteso come “positivo” quando si traduce nell’individuo in un impulso a concentrarsi maggiormente (pensiamo a un esame da sostenere) o a dare il meglio di sé stessi (magari di fronte a un nuovo lavoro o a un nuovo incarico); diventa invece “negativo” quando perdura nel tempo senza che la persona riesca ad affrontare la situazione. In questi casi, i livelli degli ormoni dello stress rimangono elevati con conseguente rischio che si manifestino disturbi fisici e psicologici.
E quando ciò succede, ci si interroga se lo stress possa portare a malattie più gravi come il
cancro. A fare luce su questo tema
Emanuela Mencaglia, psicologa clinica e psiconcologa in Humanitas, in un articolo pubblicato su Humanitas Salute, che riportiamo.
“Stress e tumori: vi sono evidenze scientifiche?
Gli
studi sull’argomento che sono stati pubblicati non sono pochi, ma non sono finora emerse correlazioni soddisfacenti tra stress cronico e
rischio di insorgenza di un tumore. Sono studi con dei bias importanti, una popolazione spesso esigua, la carenza di studi longitudinali rispetto agli stili di vita, le numerose variabili da tenere in considerazione. È bene ricordare che il concetto di stress annovera sotto il suo nome un’ampia gamma di
cause alle quali ogni individuo reagisce in modo diverso e la risonanza del loro impatto dipende da come il singolo li vive e li affronta.
Occorre poi precisare un altro aspetto, all’apparenza banale, ma importante, quando parliamo di
tumore nell’immaginario collettivo si materializza il “mostro”, e ci si dimentica quasi del fatto che i tumori sono diversi nell’
istologia, colpendo organi diversi. Il cancro non è un’entità, ma un insieme molto sofisticato di elementi. Anche laddove l’organo bersaglio sia lo stesso – per esempio la mammella – il tumore non è necessariamente uguale per tutte le donne, quindi voler trovare una causa che accomuni forzatamente “tutte” le patologie oncologiche non è verosimile.
Ma lo stress favorisce comportamenti non salutari…Ciò che invece è noto è che lo
stress cronico compromette il
benessere fisico delle persone, incidendo sulla
qualità di vita e sulle condotte correlate favorendo l’assunzione di comportamenti non salutari come la dipendenza dal
fumo, un’alimentazione non equilibrata, scarsa o nulla attività fisica o l’assunzione smodata di alcol, per fare alcuni esempi. In questo caso gli atteggiamenti variano da persona a persona, e sotto stress l’attenzione alle ‘buone abitudini’ si perde, indulgendo su comportamenti non virtuosi, che nell’essere reiterati possono portare a disturbi correlati.
Lo stress cronico compromette il benessere fisico delle persone
Un altro elemento da considerare è che quando si sta vivendo un periodo stressante, di preoccupazioni e impegni importanti, si tende a essere meno attenti a se stessi, ci si sente “in apnea”, in una bolla, alle volte non si pone attenzione alla propria salute o alla prevenzione, saltando
visite ed
esami o sottovalutando eventuali segnali, con il rischio di arrivare più tardi a un’eventuale
diagnosi. Spesso i pazienti ricordano di aver vissuto periodi più i meno lunghi di tensione – lavorativa, emotiva – prima di avere una diagnosi
oncologica; i lavori scientifici pubblicati non sostengono l’ipotesi che questo possa essere la causa scatenante della malattia, ma è più facile arrivare a una diagnosi ritardata. Inoltre, altre ricerche hanno evidenziato un possibile impatto dello stress sulla sua
prognosi.
In che modo lavorare con sé stessi e su sé stessi?Nessuno è esente da periodi di stress, pertanto, è importante cercare di non distrarsi dai segnali che arrivano dal nostro fisico, imparare ad ascoltarsi e a non
trascurarsi – da un punto di vista sia fisico che emotivo – e imparare, quando in difficoltà, a chiedere aiuto, riferendosi laddove necessario non solo alla propria rete di affetti, ma anche a uno
specialista. Lo
psicoterapeuta aiuterà ad aprire finestre sulla propria vita e sui propri vissuti, creando uno spazio di comprensione e cambiamento.
”