Negli ultimi 20 anni le fumatrici donne sono aumentate di circa il 60%, con maggiori rischi collegati alla salute dei polmoni e dell’apparato cardiocircolatorio. Gli esperti della sanità pubblica lanciano l’allarme.
Le donne dovrebbero stare alla larga dalle sigarette. È quel che sostiene
Giulia Veronesi, responsabile di chirurgia robotica e toracica di Humanitas in un articolo apparso su
Humanitasalute, che vi proponiamo di seguito.
“Non solo sono di più, ma fumano con più accanimento, incuranti dei rischi che questo comporta per la salute. Sotto accusa dei medici le donne, sempre più vittime del vizio della sigaretta e sempre più inclini a consumarlo senza regole. Negli ultimi 20 anni la quota delle grandi fumatrici, che consumano più di venti sigarette al giorno, è addirittura triplicata. Secondo un’indagine condotta dalla Fondazione Umberto Veronesi, il 34,7 per cento delle italiane accende tre o più sigarette al giorno, mentre una su dieci ne fuma addirittura 16, a cadenza quotidiana.
Un terzo delle intervistate ha affermato che le amiche, colleghe, familiari che fumano sono «tutte, quasi tutte o molte». Nei prossimi anni il numero delle donne fumatrici potrebbe pareggiare o superare quello degli uomini.
Il trend che ha visto crescere i numeri delle fumatrici va tristemente di pari passo con l’aumento delle patologie legate al fumo. In testa ci sono i tumori del polmone e del pancreas, spesso letali.
Per contro, per le stesse patologie, i dati relativi agli uomini sono in lieve ma costante discesa. Sembra infatti che i farmaci che si utilizzano per allontanarsi dalla dipendenza alla nicotina, fra cui cerotti transdermici, inalatori, chewing-gum e confetti, siano più efficaci negli individui di sesso maschile, mentre per le donne funziona di più controllare lo stress che porta all’istinto di fumare.
Una ricerca pubblicata sulla rivista «Nicotine & Tobacco Research» ha svelato come le fumatrici hanno una diversa risposta agli stimoli stressanti rispetto ai fumatori con maggiore risposta negativa, maggiore livello stress e brama di fumare anche se ciò non si traduce in aumento del consumo di sigarette.
”