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Colpo di frusta, il collare solo tre giorni poi tanto movimento quotidiano

 
13 aprile 2019 | 13:01

Colpo di frusta, il collare solo tre giorni poi tanto movimento quotidiano

13 aprile 2019 | 13:01
 

Il colpo di frusta è causato da un trauma che spinge in avanti il corpo e trattiene il collo indietro. Il primo intervento è quello di immobilizzazione del collo, ma non prolungata per evitare irrigidimenti.

Uno dei più classici dolori che colpiscono la zona del collo è il cosiddetto colpo di frusta. La causa più comune è il tamponamento, ma se ne nascondono altre più insidiose e celate che richiedono una diagnosi attenta e tempestiva. In un articolo pubblicato su Humanitasalute che qui riportiamo integralmente, Lara Castagnetti, osteopata e specialista in Medicina fisica e riabilitativa dell’ospedale Humanitas, suggerisce alcuni metodi per curare il dolore.


Colpo di frusta, il collare solo tre giorni poi tanto movimento quotidiano



Il colpo di frusta è il classico disturbo che può sorgere dopo un lieve incidente automobilistico, ad esempio un tamponamento. La testa improvvisamente fa uno scatto indietro e in avanti e il collo subisce un trauma, una distorsione a carico del rachide cervicale. Ecco comparire il dolore che può durare anche diversi giorni. Come intervenire? Meglio tenere il collo immobilizzato a lungo o provare pian piano a muoverlo per recuperare la sua funzionalità il prima possibile?

A causare il colpo di fusta non è esclusivamente un incidente in macchina, ad esempio essere tamponati quando si è fermi a un semaforo. Il trauma può sorgere anche quando si praticano discipline sportive caratterizzate da scontri fisici come le arti marziali o nei parchi divertimenti nelle attrazioni che lasciano libero il collo e prevedono una importante accelerazione seguita da una decelerazione altrettanto rapida.

«In una prima fase, di accelerazione, il corpo va avanti mentre la testa va indietro - spiega la dottoressa - in questo modo le fasce muscolari anteriori si allungano. Nella seconda fase, di decelerazione, il capo viene richiamato in avanti e si allunga la muscolatura posteriore. Il danno è dunque da iperallungamento e il muscolo risponde “accorciandosi”, contraendosi».

L’onda del colpo di frusta può essere davvero lunga: «A partire da 24-48 ore e fino a 1-2 settimane dopo il trauma, il paziente potrebbe lamentare un fastidio anche mentre mangia. Questo perché, nella fase di accelerazione, anche la mandibola viene proiettata in avanti e i muscoli della masticazione vengono stirati. Il colpo di frusta, inoltre, può addirittura rendere manifesta una sindrome del tunnel carpale con una preesistente irritazione della radice nervosa nel braccio».

In caso di colpo di frusta con traumi non gravi, senza frattura, il collare dovrebbe essere portato i primi giorni, al massimo 2-3. Si tratta di una misura da associare all’assunzione di farmaci antidolorifici per il rilassamento muscolare e al riposo», ricorda Castagnetti. «Ma il collare andrà poi tolto per evitare di irrigidire troppo il collo e per evitare di passare attraverso una riabilitazione più faticosa. Se necessario, dopo i primi giorni, il collare potrà essere tenuto alcuni minuti la sera, ma non tutto il giorno».

Ecco tre esercizi rispettivamente per l’allungamento, la flessione e la rotazione dei muscoli del collo, tutti da fare in posizione supina su un materassino:
•    nel primo portiamo il mento in avanti, verso il torace. Teniamo questa posizione per 5 secondi e poi torniamo a quella di partenza.
•    nel secondo flettiamo la testa lateralmente verso le spalle, prima in un verso, poi nell’altro. Nella parte finale ci si può aiutare con l’arto opposto al lato di flessione. Il movimento deve durare 20 secondi.
•    nell’ultimo esercizio giriamo la testa fino a poggiare l’orecchio al materassino. Anche in questo caso ci si può aiutare con la mano e bisognerà impiegare in tutto 20 secondi.

Oltre agli esercizi è importante il movimento in sé. «Anche la semplice camminata è utile per il recupero dal colpo di frusta. L’esercizio aerobico di intensità lieve favorisce la vascolarizzazione che, a sua volta, aiuta la riparazione dei tessuti anche a livello del rachide cervicale riducendone la rigidità», risponde la dottoressa.

In definitiva bisogna essere tempestivi nel trattamento e non trascurare il colpo di frusta: «Si rischia la cronicizzazione del dolore. Questo anche perché il “semplice” colpo di frusta può scatenare una condizione presente ma ancora asintomatica come l’artrosi o una discopatia non conclamata e portare così a dolore cronico», conclude la dottoressa Castagnetti.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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