Un patto contro le divulgazioni «da ciarlatani e pseudoscienziati» e in difesa della scienza. È quello firmato da Beppe Grillo e Matteo Renzi in tema di vaccini e che ha agitato non poco il mondo politico.
A promuoverlo è il noto virologo Roberto Burioni (protagonista in passato di
diverbi con lo stesso Beppe Grillo) che sul suo sito scrive: «Oggi è successa una cosa molto importante: Beppe Grillo e Matteo Renzi hanno sottoscritto (insieme a molti altri), un patto a difesa della scienza. Perché ci si può dividere su tutto, ma una base comune deve esserci. La scienza deve fare parte di questa base. Perché non ascoltare la scienza significa non solo oscurantismo e superstizione, ma anche dolore, sofferenza e morte di esseri umani».
Quella di Grillo è una vera e propria sterzata essendo il M5S schierato in buona parte dalla parte dei “no-vax”. I “grillini” parlano di tradimento, voltafaccia, bieco e vile comportamento. Il testo dell'appello promosso da Burioni impegna le forze politiche su cinque punti.
Le forze politiche si impegnano a: sostenere la scienza come valore universale di progresso dell’umanità, che non ha alcun colore politico, e che ha lo scopo di aumentare la conoscenza umana e migliorare la qualità di vita dei nostri simili; a non sostenere o tollerare in alcun modo forme di pseudoscienza e/o di pseudomedicina che mettono a repentaglio la salute pubblica come il negazionismo dell’Aids, l’anti-vaccinismo, le terapie non basate sulle prove scientifiche, ecc; a governare e legiferare in modo tale da fermare l’operato di quegli pseudoscienziati, che, con affermazioni non-dimostrate e allarmiste, creano paure ingiustificate tra la popolazione nei confronti di presidi terapeutici validati dall’evidenza scientifica e medica; a implementare programmi capillari d’informazione sulla Scienza per la popolazione, a partire dalla scuola dell’obbligo, e coinvolgendo media, divulgatori, comunicatori, e ogni categoria di professionisti della ricerca e della sanità; ad assicurare alla scienza adeguati finanziamenti pubblici, a partire da un immediato raddoppio dei fondi ministeriali per la ricerca biomedica di base.