Il disturbo è dovuto alla compressione del nervo mediano che dal braccio raggiunge le dita. Tenere la mano ferma è indispensabile per alleviare il dolore. L’intervento chirurgico è necessario per la decompressione.
Per chi ne soffre è un problema assai fastidioso, oltre che doloroso. Stiamo parlando della sindrome del tunnel carpale che colpisce parte di un braccio e di una mano rendendo complicato ogni tipo di movimento, anche il più banale e frequente. In un articolo pubblicato su
Humanitasalute,
Alberto Lazzerini, ortopedico responsabile dell’Unità operativa di chirurgia della mano in Humanitas, spiega cause e possibili rimedi. Questo il testo integrale del suo intervento.
“La sindrome del tunnel carpale è tra i disturbi più comuni, in particolare tra le donne. È dovuta alla compressione del nervo mediano che decorre lungo il braccio e raggiunge le dita passando all’interno di uno stretto canale a livello del polso. Di solito i sintomi iniziali sono il formicolio ma anche il dolore alle prime dita della mano che si manifesta prevalentemente di notte. Per cercare di alleviare il dolore notturno è bene indossare un tutore. «Per ridurre i disturbi quando si dorme è utile un tutore con il quale mantenere il polso in posizione neutra. I tutori si possono acquistare nei punti vendita dedicati ma si possono utilizzare tranquillamente anche le polsiere rigide che utilizza chi fa pattinaggio», suggerisce lo specialista.
Cos’altro si può fare per gestire l’intorpidimento e il formicolio di pollice e prime dita di notte? «Ciascun paziente impara a gestirsi autonomamente, cercando e trovando la posizione migliore con la quale minimizzare i fastidi nelle ore notturne. C’è chi dorme con la mano in alto, chi con il braccio fuori dal letto, chi la muove per controllare i disturbi. In ogni caso non c’è una regola che vada bene per tutti». «Allo stesso modo - continua - ciascun soggetto colpito dalla sindrome impara a capire quali sono i movimenti che farebbe bene a evitare, dal tenere a lungo il telefono in mano al prendere una tazzina di caffè. Se svolge un lavoro da scrivania impara anche a trovare la giusta posizione del polso per non avvertire dolori e fastidi quando utilizza mouse e tastiera del Pc».
In attesa di essere sottoposti a intervento di decompressione del nervo mediano cosa è possibile fare? «I massaggi, gli esercizi, l’applicazione di caldo e freddo in alcuni casi possono alleviare in parte il dolore. Si tratta comunque di palliativi, strategie sintomatiche certamente non risolutive. Lo stesso effetto è stato valutato, in alcuni pazienti, nel ricorso all’agopuntura».
I massaggi e gli esercizi, però, sono piuttosto utili dopo l’intervento chirurgico: «Ai pazienti raccomandiamo di massaggiare la regione in cui si è formata la cicatrice - ricorda il dottor Lazzerini - dal momento che la cicatrice stessa può essere all’inizio piuttosto dura e anche dolorosa. A seconda invece del grado di compromissione della funzione motoria si possono prescrivere degli esercizi: se il danno motorio è significativo a causa di una grave compressione, si definiscono delle sedute di riabilitazione con esercizi finalizzati al rapido recupero delle attività».
C’è infine una correlazione tra sindrome del tunnel carpale e fumo di sigaretta? «Una correlazione diretta non c’è. In ogni caso il fumo facilita i processi degenerativi e ostacola quelli rigenerativi. Pertanto - conclude l’esperto - il fumatore colpito da tale sindrome ha meno chance di ripresa dopo l’intervento chirurgico».
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