Come ben sapete, la celiachia costringe chi ne soffre a stare alla larga dai prodotti contenenti il glutine. Questa condizione è sempre più diffusa tra soggetti di ogni sesso ed età.
Fortunatamente, abbiamo a disposizione tanti alimenti naturalmente gluten-free e, tra l’altro, il ministero della Salute offre uno speciale “sussidio”, utile per l’acquisto di cibi senza glutine. Ultimamente, i tetti spesa sono cambiati. Perciò, quanti buoni abbiamo a disposizione?
Il Ministero ha deciso di erogare dei buoni spesa a favore di coloro che ne avessero bisogno per ridurre il disagio (sia economico che personale) spesso causato dalla celiachia. Tuttavia, è utile precisare che tali buoni servono solo a coprire il divario esistente tra il prezzo del prodotto gluten-free e quello “normale”. In più, non hanno lo stesso valore per tutti: tutto cambia in base alla regione e al numero di soggetti a cui deve essere erogato. Ad ogni modo, le cose stanno cambiando. Perciò, andiamo a scoprire le principali novità.
Nonostante i buoni non siano un aiuto “completo”, hanno comunque un valore importante per molte persone che soffrono di celiachia. Il problema è che i tetti spesa sono stati ridotti e non aumentati. Questa decisione è stata presa al fine di accrescere i fondi disponibili per il Servizio Sanitario Nazionale. Come potrete rendervi conto, tale manovra comporta chiaramente una diminuzione dei prodotti acquistabili tramite il buono erogato dalla propria Asl.
In pratica, coloro che devono convivere con la celiachia avranno meno denaro a disposizione per la loro spesa. In più, è utile sapere che alcuni produttori non potranno più essere inseriti nelle tabelle indicate per la vendita degli stessi. Infatti, osservando la tabella del ministero della Salute vi accorgerete che i marchi che rimangono erogabili sono pochi, e comprendono solamente alimenti di prima necessità come pasta, pane e prodotti da forno, mix di farine, preparati per dolci e pizza.
Se la lista dei prodotti erogabili per chi soffre di celiachia diminuisce, quella dei prodotti non erogabili aumenta. Pertanto, non si potrà più contare sullo “sconto” per pietanze gluten-free più elaborate come focacce, panini imbottiti, hamburger, cotolette, pesce impanato, farine mono ingrediente, preparati per mousse o panna cotta, e molto altro. Di conseguenza, questa manovra finanziaria disposta dal ministero della Salute ha chiaramente dato vita a nuove critiche.
Viene ritenuta non necessaria, soprattutto dai diretti interessati e quindi da coloro che devono assolutamente convivere con la celiachia e acquistare alimenti adeguati. A rendere tutto più difficile da accettare, è il fatto che in molti Paesi europei i prodotti per celiaci non sono così cari. Così, solitamente, i cittadini che li utilizzano non ha bisogno di sussidi statali per poterli acquistare. In più, secondo molti esperti, la maggior parte dei prodotti gluten-free presenti sulla lista del Ministero non sono al 100% salutari. Si attende (e si spera) quindi in una revisione dei contenuti del nuovo provvedimento. Resteremo aggiornati.