Quella allergica è una delle due forme di dermatite definita da contatto, l’altra è la forma irritativa. La reazione infiammatoria coinvolge il sistema immunitario con la manifestazione di diversi sintomi.
Prurito e arrossamento, innanzitutto, ma anche gonfiore e formazione di piccole vescicole. Questi sintomi tendono a comparire da qualche ora a pochi giorni dopo l’esposizione all’allergene. Il contatto può avvenire con anelli e bracciali, per esempio, ma anche con i prodotti per l’igiene personale. Cosa deve fare chi soffre di queste forme? Ne parla
Riccardo Borroni, dermatologo di Humanitas in un articolo pubblicato su
Humanitasalute che qui riportiamo integralmente.
“Il nichel, un metallo contenuto nei gioielli o in altri oggetti come monete, bottoni in metallo e chiavi, alcuni conservanti e profumi contenuti nei prodotti per la cosmesi, sono tra i principali agenti esterni ai quali più spesso si associano le dermatiti allergiche. «Molto frequentemente - spiega Riccardo Borroni, dermatologo di Humanitas - le essenze profumate contenute nei comuni bagnoschiuma sono causa della dermatite allergica da contatto. Spesso invece responsabili sono sostanze chimiche contenute con funzione di conservante nei cosmetici».
Una volta identificato l’agente esterno, evitarne il contatto è il gesto principale con cui prevenire la dermatite allergica. «In caso di insorgenza dei sintomi - consiglia Riccardio Borroni - per alleviare il rossore e il prurito si può applicare, per qualche giorno, una crema cortisonica. Inoltre, chi soffre di dermatite allergica da contatto è bene legga l’elenco dei componenti sulla confezione di un cosmetico che non si è mai usato in precedenza per assicurarsi che non contenga nessuna delle sostanze a cui si è allergici. Tenere la pelle sempre idratata con una crema emolliente tollerata può aiutare a rendere meno rischiosi eventuali contatti involontari».
”