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Una tazza di caffè potenziale arma contro il diabete

In un test condotto su tre gruppi di topolini a rischio di diabete, si è notato un abbassamento della glicemia (28-30%) e una maggior sensibilità all'insulina (+42%) grazie al cafestolo, una sostanza contenuta nel caffè

 
11 settembre 2017 | 16:18

Una tazza di caffè potenziale arma contro il diabete

In un test condotto su tre gruppi di topolini a rischio di diabete, si è notato un abbassamento della glicemia (28-30%) e una maggior sensibilità all'insulina (+42%) grazie al cafestolo, una sostanza contenuta nel caffè

11 settembre 2017 | 16:18
 

Nuovi meriti al caffè per il benessere: la bevanda made in Italy per eccellenza contiene infatti una sostanza, il cafestolo, che promuove la produzione di insulina e il controllo glicemico (concentrazione di zuccheri nel sangue) e riduce (in studi su animali) il rischio di sviluppare il diabete. Il caffè diventerebbe quindi un'arma per prevenire e combattere questa particolare patologia.

Caffè, potenziale arma contro il diabete Aumenta la produzione di insultina

Questo il risultato di una ricerca su animali condotta da Fredrik Brustad Mellbye del policlinico universitario di Aarhus in Danimarca, ricerca pubblicata sul Journal of Natural Products. In passato diversi studi epidemiologici hanno suggerito che bere regolarmente caffè riduce il rischio di ammalarsi di diabete ma ad oggi non era chiaro se vi fosse una specifica sostanza responsabile di questi effetti protettivi della nera bevanda.

Nell'esperimento per un totale di 10 settimane, tre gruppi di topolini tutti ad alto rischio di ammalarsi di diabete hanno assunto rispettivamente 1,1 milligrammi al giorno di cafestolo, 0,4 milligrammi di cafestolo al dì, e nessuna sostanza (gruppo di controllo). Dopo le dieci settimane i primi due gruppi (i topini che hanno assunto la sostanza contenuta nel caffè) presentavano una riduzione della glicemia tra il 28 e il 30% rispetto al gruppo di controllo. Inoltre il primo gruppo (che assumeva la dose maggiore di cafestolo) presentava un aumento del 42% della sensibilità all'ormone che controlla lo zucchero nel sangue (insulina), un buon segnale protettivo contro la malattia.

Infine gli esperti hanno visto che i topini che hanno assunto cafestolo hanno quasi raddoppiato (+75-84%) la loro produzione di insulina. La scoperta suggerisce che il cafestolo potrebbe divenire sia un'arma per ridurre il rischio di ammalarsi di diabete, sia un farmaco per chi è già malato.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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