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Sc(Hi)accia, boom di download L’app che combatte bulimia e anoressia

La Casa di cura Palazzolo di Bergamo ha sviluppato l’applicazione che consente a tutti di ricevere un sostegno per problemi di anoressia e bulimia. Oltre 2mila i download e il progetto non si ferma qui

 
01 agosto 2017 | 15:31

Sc(Hi)accia, boom di download L’app che combatte bulimia e anoressia

La Casa di cura Palazzolo di Bergamo ha sviluppato l’applicazione che consente a tutti di ricevere un sostegno per problemi di anoressia e bulimia. Oltre 2mila i download e il progetto non si ferma qui

01 agosto 2017 | 15:31
 

Oltre 2mila download, 607 utenti registrati, 471 messaggi pervenuti via chat e 195 persone raggiunte. Questi i numeri, nei suoi primi otto mesi di attività, di Sc(Hi)acciaDCA, l’applicazione creata dal Centro per la diagnosi e la cura dei disturbi del comportamento alimentare (Cdca) della Casa di cura Palazzolo di Bergamo per dare un supporto a persone che hanno un problema alimentare e ai loro familiari.

Sc(Hi)accia, boom di download L’app che combatte bulimia e anoressia

Dal 15 novembre 2016, giorno in cui l’app è diventata disponibile per iOS e Android, è stata scaricata 2.621 volte (1.074 da iOS e 1.537 da Android) e sono state fornite 319 risposte, articolate, attente e tempestive. L’11,28% delle persone che hanno sostenuto conversazioni virtuali ha poi richiesto aiuto al Centro Palazzolo. Di questi, il 92,32% sono donne, il 6,66% uomini e l’1,3% ha preferito non specificare il sesso. Nel 94,36% ad aver utilizzato la chat sono state le persone direttamente interessate, che hanno chiesto aiuto per risolvere il loro personale disturbo. Il 5,64% degli utenti, invece, ha chiesto aiuto per altre persone: le madri (spesso per le figlie), le amiche ma anche gli amici (le domande sono arrivate soprattutto da utenti maschi), le sorelle, i nipoti. Sono stati usati tutti gli strumenti proposti dalla app: i test, il Diario personale, utilizzato in forma privata, e la Chat, che si è dimostrata lo strumento più importante per intercettare le richieste di aiuto.

Accedere ai servizi dall’app Sc(Hi)acciaDCA è estremamente semplice: bastano un nickname e un’e-mail per la conferma della registrazione. Non vengono richieste ulteriori informazioni, come provenienza o età, al fine di garantire il massimo livello di privacy e tutela dei propri dati personali. Le persone che hanno usato l’App hanno espresso dubbi alimentari, talvolta dettati da pregiudizi, e richiesto informazioni (sul funzionamento dell’App, sull’accesso al servizio, sui servizi disponibili sul territorio nazionale, rispetto al percorso da intraprendere), ma hanno anche chiesto sostegno e orientamento rispetto a problemi di tipo alimentare, legati alla sfera corporea, al ritiro sociale e al peso.

Sc(Hi)acciaDCA realizzata grazie alla vittoria di un bando promosso dalla Fondazione Vodafone “Digital for Social” - si è dunque rivelata un ottimo canale per raggiungere gli adolescenti, sempre più spesso vittime di questi disturbi, e le loro famiglie. Solo in provincia di Bergamo, infatti, dal 9 di gennaio al 30 di giugno, 99 persone si sono rivolte al Centro Dca della Casa di Cura Palazzolo per una valutazione diagnostica (una media di 4 richieste a settimana). Ventidue di queste hanno preso contatti proprio tramite l’app, conosciuta o attraverso i mass media o attraverso internet, e sono attualmente in carico al Centro.

«Questi dati dimostrano l’utilità di uno strumento come Sc(Hi)acciaDCA, che consente a chi soffre di questi disturbi di confrontarsi e ricevere informazioni competenti, uscendo dalla vergogna e abbandonando falsi miti, e al tempo stesso, consente ai professionisti di intercettare un target ben preciso, fornendo un supporto immediato che non sostituisce la riabilitazione, ma che la facilita», commenta il direttore generale, Edoardo Manzoni, ricordando che oltre all’applicazione, sono disponibili anche il sito web www.schiacciadca.it, che dalla sua apertura a fine giugno 2017 ha già registrato oltre 16.700 visualizzazioni, e la pagina Facebook @dcaistpalazzolo, social network su cui la campagna ha già raggiunto oltre 49.000 persone in tutta Italia.

Ma Sc(Hi)acciaDCA è solo l’ultimo tassello in ordine di tempo di un più ampio progetto di collaborazione con il territorio e con il consorzio Solco Città Aperta, con cui la Casa di Cura Beato Palazzolo sta lavorando in team per favorire la prevenzione e la diagnosi precoce nelle scuole, negli oratori, nelle associazioni sportive e per attivare percorsi di supporto ai pazienti del Centro.

Da novembre sono stati infatti promossi incontri in 13 scuole con 5 doppi interventi per un totale di 83 classi e 1992 studenti complessivamente raggiunti. A ciò si aggiunge la divulgazione presso scuole di danza, istituti sportivi, spa e centri benessere, spazi giovanili, cinema e radio per un totale di 90 realtà contattate, alcune delle quali si sono fatte a loro volta portavoce dell’iniziativa esponendone il flyer e i materiali informativi.
 
E oltre al contatto sul sito internet e via App, rimane attivo, per contattare il centro della Palazzolo a Bergamo, il numero telefonico 035.389206 dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15.30.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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