Le bevande zuccherine hanno trovato un altro “Paese avverso”: si tratta dell'Inghilterra, che come Francia, Ungheria, Messico e altri, ha deciso di imporre una tassa ai produttori e agli importatori di soft drink che superino soglie ben precise. Lo scopo è volto a tutelare la salute dei più piccoli, per i quali queste bevande rappresentano spesso uno dei primi motivi di obesità. I guadagni raccolti da questa imposta saranno destinati a programmi di educazione alimentare nelle scuole. Riportiamo di seguito un articolo a riguardo tratto da Humanitasalute.
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In Inghilterra è partita la guerra all’obesità infantile. Il governo inglese ha infatti approvato un piano che prevede l’adozione di una imposta sulle bevande zuccherate. La misura sarà presa con la legge finanziaria del 2017 e sarà applicata a partire dal 2018. I destinatari dell’iniziativa saranno i produttori e gli importatori di soft drink. Le entrate così ottenute andranno a finanziare programmi scolastici per sensibilizzare bambini e adolescenti a praticare attività fisica e a seguire una dieta più salutare.
L’esecutivo sottolinea come non si tratti di una tassa sui consumatori. A essere gravate dal balzello saranno le bevande il cui contenuto di zuccheri è di almeno il 5% ogni 100 ml; l’importo sarà maggiore se lo sarà anche la quota di zuccheri aggiunti (8% circa, ad esempio). L’obiettivo della “tassa sullo zucchero” - anche se è improprio chiamarla così, dice il governo d’Oltremanica - è incoraggiare gli operatori a rimuovere del tutto o in parte gli zuccheri aggiunti dalle bevande, promuovere la vendita di bevande dietetiche e ridurre le misure di queste bevande zuccherate da tempo nel mirino di medici e personale sanitario.
Tassa su zucchero già approvata in altri Paesi
Gli esperti della British heart foundation sono concordi nel ritenere i soft drink la maggiore fonte di zucchero per bambini e adolescenti e quindi ad alimentare la pandemia di obesità nel Regno Unito, uno dei Paesi occidentali con i tassi più alti di giovani obesi o sovrappeso. Le stime per il 2050 parlano di oltre il 35% dei ragazzi e del 20% delle ragazze tra 6 e 10 anni di età in eccesso di peso.
L’adozione di una “tassa sullo zucchero” è una misura caldeggiata dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, per cercare di frenare l’incidenza dell’obesità. Alcuni Paesi hanno già applicato in varie forme delle misure fiscali che vanno in questa direzione: Francia, Messico, Ungheria (un’imposta come quella definita dal governo britannico) ma anche la città di Filadelfia, Stati Uniti. L’iniziativa è però già stata criticata oltre che dai rappresentanti di categoria, anche da alcuni esperti di salute: per questi ultimi le misure sono troppo deboli per contrastare l’obesità infantile.
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