Il rifiuto di andare a scuola, la svogliatezza nel fare i compiti o il disinteresse per lo sport: situazioni sempre più frequenti nei primi mesi di scuola. Non si tratta di capricci ma della “sindrome giovanile da stress”, balzata agli onori della cronaca negli Stati Uniti grazie a uno studio pubblicato su Pediatrics e ripreso da un’inchiesta del settimanale Newsweek che individua la sindrome da stanchezza cronica (Cfs) in almeno 1 sedicenne su 50. Come aiutare gli adolescenti in questi casi? Puntando sull’alimentazione, che gioca un ruolo-chiave, come consiglia Assolatte.
Tra le sostanze più utili per dare vitalità e buonumore ai bambini e per far sì che si adattino meglio e con minor fatica ai nuovi ritmi quotidiani, spiega Assolatte, un posto di prim’ordine spetta alle vitamine del gruppo B, non caso definite “vitamine energetiche” benché non forniscano calorie. La spiegazione sta nel fatto che le vitamine del gruppo B sono necessarie all’organismo per trasformare il cibo in carburante di pronto utilizzo, da usare per affrontare al meglio gli impegni della giornata.
I formaggi sono tra i cibi più ricchi di vitamine del gruppo B. In particolare:
- la vitamina B2 si trova soprattutto in formaggio latteria e pecorino;
- la vitamina B3 si trova soprattutto in Gorgonzola, provolone e mozzarella;
- la vitamina B6 si trova soprattutto in camembert, brie e groviera;
- la vitamina B12 si trova soprattutto in Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Feta e Fontina.
I latticini entrano a pieno titolo nella dieta dei ragazzi anche per un altro e importante motivo: sembrano essere, insieme alla frutta, la discriminante tra una carriera scolastica normale e una brillante. Lo rivela il Western Australian Pregnancy Cohort (Raine) Study, da cui è emerso che i bambini che da uno a tre anni hanno avuto un elevato consumo di latticini hanno poi ottenuto i migliori voti lungo tutto la vita scolastica, in particolare per materie come matematica, lettura, scrittura e ortografia.