Perdere peso è sempre difficile, ma recenti studi dimostrano quanto sia ancora più complicato farlo aumentando ancora più di peso. Questa problematica tutta scientifica, che quasi pare ironia della sorte, è dovuta ad un'unica proteina, lo riferisce un team di diversi istituti di ricerca tra cui rientra l'Università di Cambridge, rendendo nota questa conclusione in uno studio pubblicato su Nature Communication. In approfondimento a questo delicato argomento riportiamo di seguito l'analisi tratta per intero da Humanitasalute, corredata da un'intervista al dottor Giuseppe Marinari, responsabile di Chirurgia bariatrica dell’ospedale Humanitas.
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La ricerca è stata condotta su modelli di tipo sperimentale. La proteina individuata è la sLR11: questa proteina impedirebbe il processo di termogenesi, ovvero la trasformazione di parte del grasso in eccesso (il tessuto adiposo bianco) in tessuto adiposo bruno e quindi in calore, favorendo invece l’accumulo in tessuto adiposo bianco. Il team ha dimostrato come, in assenza di recettori per questa proteina, si riuscisse a bruciare calorie più velocemente, anche con una dieta ipercalorica.
Nell’uomo i ricercatori hanno misurato il livello di sLR11 circolante nel sangue e hanno notato che livelli maggiori di questa proteina erano associati ad alti valori di massa grassa. La concentrazione della proteina, in altre parole, aumenta con l’aumentare del sovrappeso. Inoltre, nei pazienti obesi sottoposti a intervento di chirurgia bariatrica, il grado di dimagrimento era direttamente proporzionale alla riduzione del livello di sLR11 circolante nel sangue. Un’evidenza che suggerisce, secondo i ricercatori, che questa proteina sarebbe prodotta proprio dal tessuto adiposo.
Più si ingrassa, più è difficile dimagrire, dunque?
Questo dato è sempre stato noto: se si mangiano 100 calorie in più al giorno e si pesa 70 chili si prenderà peso ma non tantissimo (5-6 chili in un anno), mentre se si pesa già 150 chili le stesse 100 calorie in più potrebbero fare ingrassare anche di 20 chili o più. La differenza è nel rapporto massa magra/massa grassa dei chili che si aumentano: nel soggetto normopeso i chili in più sono più ricchi di massa magra, quindi consumano di più».
La termogenesi è un aspetto importante nel trattamento dell’obesità?
«La termogenesi ricopre un ruolo centrale perché in pratica rappresenta la quantità di energia di cui il nostro corpo ha bisogno per sopravvivere. Oggi per un individuo occidentale con un lavoro normale solo circa il 20% del consumo energetico totale è dovuto al movimento, mentre il restante 80% del consumo è la quantità di energia richiesta dal nostro corpo per “funzionare”, in pratica termogenesi».
sLR11 come possibile bersaglio di nuove terapie per l’obesità?
«Difficile dirlo: non si capisce ancora se sLR11 sia un possibile bersaglio verso cui indirizzare le nostre terapie o sia piuttosto un marker dell’obesità, e cioè uno dei tanti parametri che aumentano o si riducono di pari con il peso. Negli ultimi 15 anni di ricerca per ora è sempre andato così, sono state identificate proteine e ormoni che per ora non sono serviti a curare la malattia ma solo a meglio classificarla».
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