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Il caldo torrido fa male al cuore +26% di arresti cardiaci dal 2014

Con le temperature in salita, sale anche il numero di arresti cardiaci. La disidratazione e la perdita di sali minerali sono un fattore di stress per l’organismo che può predisporre a disturbi come l’aritmia cardiaca

 
14 agosto 2015 | 14:25

Il caldo torrido fa male al cuore +26% di arresti cardiaci dal 2014

Con le temperature in salita, sale anche il numero di arresti cardiaci. La disidratazione e la perdita di sali minerali sono un fattore di stress per l’organismo che può predisporre a disturbi come l’aritmia cardiaca

14 agosto 2015 | 14:25
 

Nonostante per i prossimi giorni si preveda un calo delle temperature, il caldo delle scorse settimane non ci ha ancora abbandonato del tutto. In ogni caso non sarà facile dimenticare l’afa che ha caratterizzato questa estate, soprattutto per quelle persone, tra cui gli anziani, che a causa del caldo hanno avuto seri problemi di salute. Riportiamo di seguito i dati sugli effetti del caldo torrido nelle ultime settimane, e i consigli di Maddalena Lettino, responsabile dell’unità operativa di cardiologia di Humanitas, tratti per interno da Humanitasalute.it.




Una misura degli effetti del caldo arriva dai numeri del pronto soccorso. Il 7 e l’8 luglio il personale sanitario del 118 di Milano ha dovuto constatare 35 e 36 decessi per arresto cardiocircolatorio. Un picco in corrispondenza dei giorni di caldo torrido. Tra il 17 e il 20 luglio, giorni da bollino rosso, i decessi per arresto cardiaco sono stati invece tra 16 e 22 a fronte di una media di 15 unità. Si tratta, in ogni caso, di una correlazione tra due fenomeni: è difficile attribuire esclusivamente al gran caldo la causa del decesso. Tuttavia i dati dell’Areu, l’Agenzia regionale di emergenza urgenza della Lombardia, parlano chiaro. Con le temperature in salita, sale anche il numero di arresti cardiaci.

Ancora, rispetto al luglio dello scorso anno, sono aumentati gli interventi dei soccorritori: +26% sul 2014, sempre secondo l’Areu. Da Nord a Sud la situazione non cambia. Qualche numero: a Torino, sabato scorso +15% di chiamate al 118, a Roma l’attività del 118 è aumentata del 20% nella prima settimana di luglio rispetto al 2014, centralino del 118 bollente anche a Lecce, con un numero di chiamate raddoppiato nella giornata dell’8 luglio.

Pronto soccorso affollati in tutta la Penisola. Secondo la Simeu, Società italiana di Medicina di emergenza ed urgenza, nelle prime due settimane di questo mese, a confronto con il 2014, c’è stato un aumento medio degli accessi in pronto soccorso del 10% circa. Alcune aree di Lazio ed Emilia Romagna sono addirittura sopra la media (+20%).

Cosa succede al cuore e all’apparato circolatorio con il gran caldo?
«Qualsiasi variazione climatica estrema - spiega la dottoressa Maddalena Lettino - come quest’ondata di caldo e l’alto tasso di umidità, può far riacutizzare le patologie cardiovascolari, in particolare nei pazienti anziani che soffrono di disturbi cardiaci».
«Al caldo si accompagna anche la disidratazione e la perdita di sali minerali - aggiunge la specialista - un ulteriore fattore di stress per l’organismo che può predisporre a disturbi come l’aritmia cardiaca. Se il bilancio idrico dell’organismo non è equilibrato, e quindi si perdono più liquidi di quanti se ne introducano, il sangue può diventare più denso e far aumentare il rischio di eventi trombotici avversi».

Oltre le categorie a rischio, il caldo è un fattore di rischio per tutti?

«In un certo senso sì - risponde la dottoressa Lettino - perché il caldo può essere un fattore scatenante di problemi cardiovascolari. Se per esempio pensiamo all’infarto, sappiamo che tale malattia cardiaca acuta si sviluppa su una patologia che ha avuto modo di formarsi all’interno delle arterie coronariche, l’aterosclerosi, in un arco temporale abbastanza lungo e in modo silente. Lo stress e il disagio legato alle alte temperature, insieme a una maggiore densità del sangue e alla conseguenze predisposizione alla trombosi, potrebbero agire da fattore precipitante anche in persone che non sono proprio in età senile».
«Tuttavia - precisa l’esperta - è bene sottolineare che si tratta di una semplice associazione tra il caldo e l’aumento di arresti cardiocircolatori. Non ci sono dati scientifici veri e propri a supporto di questa relazione, ma quanto osservato ha una certa plausibilità biologica e la correlazione diventa pertanto ragionevole».

I farmaci che si assumono in terapie di malattie croniche possono amplificare gli effetti del caldo?

«Le persone anziane - conclude la dottoressa - che hanno una percezione minore delle alte temperature e che si disidratano più facilmente, se assumono farmaci diuretici sono ancora più esposti alla disidratazione. Per questo, oltre ai consigli di bere poco ma spesso e di non uscire quando fa troppo caldo, si suggerisce di rivedere, se possibile, le terapie che possono interferire con la loro capacità di tollerare il caldo».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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