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Occhio secco: quando la tecnologia è nemica

La scarsa o alterata produzione di lacrime rende difficoltose anche le attività più semplici e quotidiane, limitando le relazioni e peggiorando la qualità della vita

 
01 gennaio 2023 | 07:30

Occhio secco: quando la tecnologia è nemica

La scarsa o alterata produzione di lacrime rende difficoltose anche le attività più semplici e quotidiane, limitando le relazioni e peggiorando la qualità della vita

01 gennaio 2023 | 07:30
 

La scarsa o alterata produzione di lacrime (rispettivamente ipolacrimia e dislacrimia), tipici sintomi di chi soffre di occhio secco, riducono la capacità di attenzione e concentrazione, rende difficoltose anche le attività più semplici e quotidiane, limitando le relazioni e peggiorando la qualità della vita. Riportiamo di seguito alcune considerazioni del dottor Carlo Frontini, oculista.

Quante volte, dopo aver lavorato troppe ore al computer, si avvertono fastidi agli occhi?  Occhio secco: quando la tecnologia è nemica

Quante volte, dopo aver lavorato troppe ore al computer, si avvertono fastidi agli occhi?

Occhio secco: quali i sintomi?

Quante volte, dopo aver lavorato troppe ore al computer, si avvertono fastidi agli occhi? Oppure, sempre con più frequenza, si provano sensazioni quali stanchezza oculare, pizzicore e gli occhi sembrano due sassolini nel nostro viso? Si tratta della Sindrome dell’occhio secco, una patologia molto più frequente di quanto si possa pensare e in crescente aumento soprattutto negli ultimi anni. Bruciore, occhi rossi, fotofobia, percezione di corpo estraneo, appannamento visivo, fino ad arrivare a vero e proprio dolore, sono solo alcuni dei sintomi ben noti a coloro che soffrono di questo problema. Alla base di una disfunzione lacrimale vi è la presenza di un film lacrimale instabile, ossia causato da un’alterata quantità, diffusione o qualità delle differenti componenti delle lacrime. «Quando ci si concentra su di un’attività che coinvolge la vista, la lettura, la guida o l’uso del computer, per fare qualche esempio, si tende a battere le palpebre con una frequenza minore rispetto a quanto si farebbe in condizioni normali, privando così gli occhi di un film lacrimale rinnovato. Il film lacrimale, una pellicola di liquido che si rinnova ad ogni ammiccamento, è composto da tre strati che coesistono in modo armonico: mucoso profondo, acquoso intermedio e lipidico superficiale e ricopre la superficie oculare, ossia la parte dell’occhio a contatto con l’atmosfera (quindi aria, comprensiva di agenti inquinanti o allergeni)» - spiega il dottor Carlo Frontini, medico oculista di Humanitas Mater Domini.

 

L’importanza delle lacrime

È intuibile, quindi, quanto possa essere importante per la salute degli occhi un film lacrimale integro e sano, viste le sue molteplici funzioni: lubrificante, protettiva e diottrica. Gioca pertanto un ruolo fondamentale nella difesa dalle infezioni, nella nutrizione dell’epitelio corneale, nella protezione dagli insulti fisici e chimici. L’utilizzo di computer, l’esposizione al sole e al vento, infiammazioni delle palpebre, determinati farmaci o alcune condizioni patologiche, come l’artrite o altre malattie autoimmuni possono essere causa o concausa di questo problema, mai da sottovalutare. Il persistere di un danno lacrimale va, infatti, a determinare nel tempo una situazione di cronica infiammazione tale da creare un circolo vizioso di auto-mantenimento del problema, che si aggrava sempre di più. Anche la terapia “fai da te” non è una buona scelta (alcuni conservanti presenti nei colliri sono dannosi!), rischiando di far peggiorare o comunque di non risolvere la situazione. «La visita specialistica dal medico oculista può essere utile per quantificare il danno e la gravità dell’alterazione, per valutare la causa del discomfort e per impostare un’adeguata terapia, che permetta di affrontare le attività di ogni giorno liberi da un problema, spesso misconosciuto e sottovalutato, che limita la qualità di vita» -  conclude lo specialista.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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