Per gli amanti dello sci l’inverno, con la sua neve e le sue montagne, è sicuramente il miglior periodo dell’anno. Coloro che hanno subito un intervento di protesi di ginocchio, totale o monocompartimentale che sia, possono continuare a sciare?
Humanitas Salute ne ha parlato con il dottor Fabio Zerbinati, responsabile di Ortopedia e Traumatologia di Humanitas Mater Domini, in un articolo che riportiamo qui di seguito integralmente.
Coloro che hanno subito un intervento di protesi di ginocchio, totale o monocompartimentale che sia, possono continuare a sciare?
Lo sci è rischioso per le ginocchia?
Di per sé, lo sci è uno sport che si basa principalmente sullo “scivolamento” sulla neve e, proprio per questo motivo, non è tra gli sport più usuranti per le articolazioni. Le cadute e le distorsioni, invece, rendono questa attività fisica a rischio traumi. «Durante l’utilizzo degli sci è essenziale -spiega il dottor Zerbinati - al fine di mantenere una maggior stabilità, che il piede e la caviglia siano saldamente inseriti e bloccati all’interno dello scarpone. Tuttavia, questo è anche il motivo per cui, in caso di cadute, il ginocchio viene sottoposto a una sollecitazione eccessiva, che potrebbe provocare anche lesioni alle capsule articolari, la struttura che tiene unite le ossa nelle articolazioni, e ai legamenti».
Si può tornare a sciare dopo l’impianto di protesi di ginocchio?
«Prima di tutto è bene fare una specifica: proprio per quanto appena detto, lo sci non è uno sport consigliato ai pazienti che non hanno una buona tecnica o addirittura si approcciano per la prima volta a questo sport. Dopo l’intervento di protesi di ginocchio, in genere possono tornare a sciare solo gli sciatori esperti, purché rispettino le indicazioni dello specialista e i tempi di ripresa individuali - continua il dottor Zerbinati - Le attuali tecnologie e tecniche operatorie, poi, fungono da valido supporto grazie agli importanti progressi nel tema. Queste tecnologie incidono positivamente sulla qualità della vita post-intervento e sui tempi di ripresa». Per chi ha bisogno dell’impianto di protesi di ginocchio, in Humanitas Mater Domini è stato studiato un percorso di cura completamente robotizzato: dalla valutazione diagnostica all’intervento fino alla palestra di fisioterapia, gli specialisti sono supportati da due robot. «Questi robot, grazie all’Intelligenza Artificiale di cui sono dotati, consentono di analizzare un alto numero di dati anatomici dei pazienti con maggior scientificità. Ciò permette di potenziare la precisione dell’intervento e personalizzare l’intero percorso di cura sulle esigenze anatomiche della singola persona» - sottolinea lo specialista. Il tutto si traduce anche in minor tempo di recupero post-operatorio: il giorno seguente l’intervento, infatti, il paziente può muovere il ginocchio, al secondo giorno può camminare e, dopo appena due settimane, può iniziare ad abbandonare le stampelle.
Dopo quanto tempo si può tornare a sciare?
Dopo un intervento importante come quello di impianto di protesi al ginocchio, è fondamentale intraprendere un percorso fisioterapico studiato su misura, che permetterà di tornare alla propria attività sportiva. «Solo dopo un completo recupero muscolare e un riequilibrio posturale che possano rendere ottimale e fluido il gesto sportivo, il paziente può tornare sugli sci. Anche se può variare da soggetto a soggetto, questo percorso si completa tendenzialmente non prima di 5/6 mesi, ovvero il tempo necessario perché l’osso e l’articolazione si disinfiammino a seguito dell’intervento» - conclude il dottor Zerbinati.
Ecco i consigli dell’esperto per gli appassionati dello sci, che fremono di tornare sulle piste:
- rispettare i propri tempi di ripresa e guarigione, senza avere fretta;
- mantenere un buon livello di attività fisica dopo l’intervento. Per rimanere in buona salute, l’attività fisica è essenziale, e poi serve anche per rinforzare il muscolo e renderlo un punto di sostegno per la nuova articolazione;
- affidarsi a un fisioterapista, che riavvicini all’attività sportiva;
- evitare le piste troppo ripide, dove il rischio di infortuni è più alto;
- almeno all’inizio, è bene preferire un’attività più moderata, come le camminate in montagna o le ciaspolate.