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Stress e fumo aiutano i capelli a tingersi di bianco

Con gli anni diminuisce il numero dei melanociti e la produzione di melanina, portando i capelli a diventare bianchi. In genere si inizia intorno ai 30 anni, ma lo stile di vita può incidere in maniera importante.

 
10 febbraio 2020 | 14:45

Stress e fumo aiutano i capelli a tingersi di bianco

Con gli anni diminuisce il numero dei melanociti e la produzione di melanina, portando i capelli a diventare bianchi. In genere si inizia intorno ai 30 anni, ma lo stile di vita può incidere in maniera importante.

10 febbraio 2020 | 14:45
 

Il colore dei capelli dipende dalla presenza di melanina, il pigmento prodotto dalle cellule chiamate melanociti. Queste cellule, presenti anche nella pelle, producono due tipi principali di melanine: la feomelanina, giallo-rossa, e la eumelanina, bruno scura. A seconda di quanta eumelanina e feomelanina produciamo, il nostro colore di capelli può variare dal biondo/rossiccio al nero/castano. Ne ha parlato Marta Brumana, dermatologa specialista di Humanitas San Pio X in un articolo pubblicato su Humanitasalute, che vi riproponiamo di seguito.

Capelli bianchi già a 30 anni (Stress e fumo aiutano i capelli a tingersi di bianco)

Capelli bianchi già a 30 anni

Capelli bianchi e melanina
Con gli anni diminuisce il numero dei melanociti e soprattutto la produzione di melanina, portando i capelli a diventare bianchi. In genere si inizia intorno ai 30 anni, e in media la metà dei capelli è bianca a 50 anni. L’incanutimento precoce può avvenire per cause genetiche, ma anche per effetto di infiammazione, eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti, stress, fumo, e per l’eccessivo utilizzo di alcuni prodotti chimici.

Quindi non sempre i capelli bianchi sono una naturale conseguenza dell’età: preoccupazioni e alterazioni del sistema immunitario possono farli aumentare. Una ricerca del National Institute of Health, pubblicata su Plos Biology, ha svelato perché gli eventi stressanti possano essere collegati alla loro comparsa precoce, anche a causa di una proteina malfunzionante. Lo studio ha messo in luce un collegamento finora sconosciuto tra il funzionamento del sistema immunitario e la comparsa dei capelli bianchi. Come? Studiando il rapporto tra melanociti e cellule staminali.

I melanociti, infatti, sono le cellule responsabili della pigmentazione dei capelli: per funzionare correttamente vengono sostituiti periodicamente grazie a una riserva di cellule staminali situate all’interno dei follicoli piliferi. Con l’età, le staminali possono malfunzionare e, senza melanociti, far spuntare capelli privi di pigmento; ma ciò può accadere anche a causa di un’anomalia genetica, che provoca l’invecchiamento precoce dei melanociti.

Capelli bianchi in giovane età: il ruolo della proteina Mitf
Se ci troviamo di fronte alla presenza di capelli o addirittura intere ciocche bianche in giovane età, tra i venti e i venticinque anni, il problema potrebbe essere legato alla genetica e, quindi, difficilmente risolvibile. Analisi genetiche, infatti, hanno evidenziato che la proteina Mitf (acronimo per melanogenesis associated transcription factor), di cui è noto il coinvolgimento in molte funzioni cellulari dei melanociti, è fondamentale anche per regolare il comportamento di queste cellule nei periodi in cui il sistema immunitario viene attivato da virus, batteri o altri eventi stressanti. Quando la proteina non agisce come dovrebbe, melanociti e staminali smettono di funzionare e determinano così la formazione dei capelli bianchi.
 
Esistono rimedi per risolvere il problema?
In determinati casi, la comparsa anticipata dei capelli bianchi può dipendere dalla situazione fisica ed emotiva in cui si trova una determinata persona. Stress, ansia, dieta sbilanciata, fumo, uniti a un utilizzo di prodotti aggressivi e non adatti ai capelli, possono causare l’incanutimento precoce. Rimedi miracolosi non ce ne sono, ma si può sempre rinforzare i capelli con prodotti a base di cheratina, utilizzare shampoo specifico delicato e applicare tinture, purché siano adatte al proprio cuoio capelluto.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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