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L’acne si sviluppa su basi genetiche. Uno studio identifica i responsabili

I ricercatori del King’s College di Londra hanno isolato alcuni ceppi genomici correlati a una particolare forma dei follicoli piliferi, le strutture in cui si forma il pelo e “centro nevralgico” dell’acne. Aperta la strada a nuove terapie.

 
17 gennaio 2021 | 16:01

L’acne si sviluppa su basi genetiche. Uno studio identifica i responsabili

I ricercatori del King’s College di Londra hanno isolato alcuni ceppi genomici correlati a una particolare forma dei follicoli piliferi, le strutture in cui si forma il pelo e “centro nevralgico” dell’acne. Aperta la strada a nuove terapie.

17 gennaio 2021 | 16:01
 

Uno studio eseguito da un team di ricercatori del dipartimento di Genetica e Medicina molecolare del King’s College di Londra e pubblicato su Nature Communication ha scoperto che esistono alcuni geni responsabili dell’acne. Un problema che, prima o poi, quasi tutti hanno sperimentato. Ma forse non molti sanno è che alcune caratteristiche genetiche possono influenzare il suo andamento. Abbiamo approfondito questa tematica con Valentina Trevisan, dermatologa di Humanitas San Pio X.

L’acne si sviluppa su basi geneticheUno studio identifica i responsabili

Nelle ragazze, l’acne può dipendere anche da disturbi ormonali

Una svolta dopo dieci anni
«Lo studio, condotto dal National Institute for Health Research, ha portato a significativi passi avanti dopo 10 anni in cui sull’argomento non veniva detto o scoperto nulla di veramente nuovo. Dei 27000 individui su cui è stata effettuata la ricerca, circa 5600 persone presentavano forme gravi di acne; in questi pazienti l’analisi genetica ha isolato alcuni ceppi genomici correlati a una particolare forma dei follicoli piliferi, le strutture in cui si forma il pelo e “centro nevralgico” dell’acne. Questa particolare alterazione morfologica provoca una aumentata colonizzazione del “Propionibacterium acnes”, uno tra gli attori principali nello sviluppo appunto dell’acne. Tali recenti scoperte apriranno probabilmente la strada a nuove terapie per l’acne, un disturbo che può provocare cicatrici evidenti e importanti disagi psicologici.

Acne superficiale e acne profonda
L’acne interessa circa il 70% dei ragazzi e delle ragazze tra i 14 e i 18 anni, ma si può presentare anche in età adulta. È caratterizzata da vari gradi di infiammazione delle ghiandole sebacee e, a seconda della gravità delle lesioni, si distingue in superficiale e profonda. L’acne superficiale interessa la parte più esterna dell’epidermide ed è caratterizzata da comedoni (punti neri), microcisti (piccole cisti superficiali), papule e piccole pustole. Quando invece interessa gli strati più profondi della cute con formazione di cisti e noduli a contenuto purulento, si parla di acne profonda.
 
Quali sono i rimedi?
È importante sottolineare che sarà il medico a prescrivere la cura migliore, al di là del fatto che l’acne sia superficiale o profonda. I rimedi fai da te non solo non risolvono il problema, ma spesso lo peggiorano. Nell’acne superficiale la terapia topica è generalmente la soluzione migliore. Di norma si utilizzano detergenti specifici e creme ad azione antibiotica o disinfettante, ma anche retinoidi topici con azione levigante, che agiscono più attivamente sui comedoni e le microcisti. In caso di acne non particolarmente invasiva anche i peeling possono essere utili. Se invece la pelle presenta numerose pustole, ma superficiali, si può prescrivere un antibiotico orale.
 
L’acne profonda si cura principalmente con l’antibiotico orale e, se questo non dovesse bastare, si può usare l’isotretinoina, un farmaco in pastiglie specifico per l’acne grave, molto efficace, che va però utilizzato sotto stretto controllo medico.

Prevenire le cicatrici
Nelle ragazze, l’acne può dipendere anche da disturbi ormonali o dalla presenza dell’ovaio policistico: in questo caso può essere utile la pillola anticoncezionale. Nella terapia dell’acne è estremamente importante muoversi il prima possibile, soprattutto per evitare le cicatrici: una volta formate, infatti, si possono migliorare, ma non correggere del tutto.

Per informazioni: www.humanitasalute.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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