I rimedi della nonna, che da sempre ci vengono tramandati in famiglia, non sono sempre (anzi, quasi mai) il modo migliore per prendersi cura della propria salute. Se alcuni, infatti, possono anche essere considerati utili, non dobbiamo mai dimenticare in che epoche sono stati pensati, quando gli strumenti diagnostici e i farmaci disponibili erano estremamente limitati. Uno dei più famosi riguarda la camomilla come cura per la congiuntivite; ma è davvero efficace? A parlarne è Pietro Rosetta, responsabile di oculistica in Humanitas San Pio X, in un articolo tratto da Humanitasalute e di seguito riportato integralmente.
La camomilla
““Una bustina di
camomilla sugli occhi è ottima per la
congiuntivite”
In realtà si tratta di un falso mito, e per quanto su internet sia possibile trovare numerosi articoli su questo rimedio, l’uso di impacchi di camomilla potrebbe essere controproducente o dannoso.
Innanzitutto, la diagnosi di congiuntivite deve essere effettuata da uno specialista; un arrossamento intenso degli occhi e una lacrimazione copiosa sono sintomi comuni a diverse patologie che possono interessare altri tessuti oculari come la cornea, la sclera, il corpo ciliare e le vie lacrimali; in molti casi un ricorso tardivo alla
terapia indicata può essere causa di danni permanenti alla vista.
Inoltre, nel caso in cui l’acqua con la quale si prepara l’infuso sia contaminata, o per esempio se nell’impacco rimanessero piccoli resti della camomilla utilizzata, la soluzione potrebbe non essere del tutto sterile. E una soluzione non sterile è il presupposto fondamentale per peggiorare l’infiammazione agli occhi.
”