Ristoranti chiusi e voglia di godersi i piccoli piaceri della vita fanno volare il food delivery. Nel "mondo occidentale" 1 persona su 4 consuma cibo da asporto almeno una volta la settimana e con il lockdown di quest’anno la tendenza è in netta crescita. Non per altro Italia a Tavola, durante tutto il corso di queste limitazioni per affrontare il diffondersi del Covid-19, ha sottolineato come il fenomeno della consegna a domicilio rimarrà anche dopo la pandemia un must per i ristoranti, al quale non si potrà più rinunciare.
Tuttavia, per uno stile di vita sano anche nel food delivery, è necessario prestare attenzione ad alcuni accorgimenti consigliati dai medici dell’Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri (Aigo).
Poche regole per chi ordina i pasti dai ristoranti
1. “Cibo da asporto” non è sinonimo di “fast food”Generalmente i
cibi pronti sono
più ricchi in sale e calorie e
meno ricchi in nutrienti, rispetto a cibi preparati a casa; il loro consumo abituale può comportare il rischio di sovrappeso/obesità. Meglio affidarsi a ristoranti di fiducia o al
cibo da strada, preparato con
ingredienti semplici. Se non si resiste alla tentazione del
fast food, è consigliabile rifornirsi dalle catene che hanno implementato pratiche di
promozione della salute: riduzione del sale, condimenti a minor contenuto di grassi (ad esempio la maionese low fat). Se in famiglia ci sono bambini, è opportuno scegliere opzioni che contengano anche cibi “buoni” (fette di frutta, yogurt).
2. Variare gli alimentiNon è il singolo pasto che fa la differenza, ma
scelte alimentari equilibrate nel tempo. Consumando spesso cibo da asporto è importante
variare le ordinazioni magari rivolgendosi a locali con differenti cucine (vegetariana, carne, pesce, ecc.). L’obiettivo è ricalcare nel lungo periodo il modello della
piramide alimentare della
Dieta mediterranea. Inoltre, il suggerimento è di ricercare sempre informazioni nutrizionali e di
corretta conservazione del cibo (es. per l’abbattimento e la catena del freddo
per il pesce crudo), oltre alla
tracciabilità degli alimenti.
Anche per l'asporto, mai dimenticare i precetti della Dieta mediterranea
3. Alimenti ricchi di fibreCirca la metà delle calorie assunte con l’alimentazione dovrebbe provenire da cibi ricchi di
carboidrati, come cereali, riso, pasta, patate e pane: è una buona idea includerne almeno uno ad ogni pasto. Alimenti integrali come il
pane, la
pasta e i
cerali integrali contribuiscono al nostro fabbisogno di
fibre. La
frutta e la
verdura sono fra le fonti più importanti di vitamine, minerali e fibre. Un bicchiere di
succo di frutta fresca un frutto rappresentano uno snack ideale.
4. Attenzione al saleIl
contenuto di sale nei cibi pronti è molto più elevato (e spesso in grande eccesso) rispetto ai cibi preparati a casa (1 porzione di purea di patate istantaneo ha un contenuto 20 volte maggiore di sale rispetto ad una porzione casalinga).
Non aggiungerequindi altro sale. Se si sente l’esigenza di insaporire, sono preferibili
le spezie.
5. Evita l’eccesso di alcool (anche se non devi guidare dopo il pasto)Un
bicchiere di vino durante il pasto può avere effetti benefici, come ci ricordano i dettami della Dieta mediterranea, ma attenzione a non abusarne in quanto può diventare un gran nemico del benessere psico-fisico.
6. Gli elettrodomestici giusti per riscaldareIl
forno a microonde correttamente usato presenta pochissimi rischi per la salute. Anzi, la cottura a microonde – essendo più rapida – è in grado di preservare i micronutrienti contenuti negli alimenti rispetto ad altri tipi di cottura. Se si utilizza il forno a microonde, evitare
contenitori in melamina che possono rilasciare sostanze tossiche durante la cottura.
Se usato correttamente, il forno a microonde non comporta rischi per la salute
7. E le precauzioni per il Covid-19?Pur consapevoli che il “
rischio zero” in medicina non esiste, va comunque detto che non si registrano segnalazioni di contagio attraverso il cibo, anche se l’origine del Sars-CoV-2 dovrebbe essere animale. È noto peraltro che negli ambienti refrigerati
il Sars-CoV-2 si può diffondere facilmente. È d’obbligo la raccomandazione di
lavarsi accuratamente le mani prima, dopo, e durante la manipolazione degli alimenti per evitare contaminazioni. La
cottura del cibo (a temperature oltre 63° per oltre 4
minuti) dovrebbe eliminare la possibilità di contagio.
E per quanto riguarda il consumo di alimenti crudi, come ad esempio la
verdura? il consiglio è sempre quello di lavare
accuratamente ciò che mangiamo, pratica igienica indispensabile da sempre.