La dieta mediterranea ricca di carboidrati, la dieta chetogenica con tanti grassi, il regime che impone di mangiare solo cibi crudi, quello che vieta qualsiasi nutriente di origine animale o ancora il consiglio di non mangiare per dodici o diciotto ore. Il campo dell'alimentazione sembra dominato dalle mode, con raccomandazioni contraddittorie che si susseguono e in alcuni casi si sovrappongono, rendendo veramente difficile capire cosa mangiare, come e quando. L'alimentazione è il tema affrontato da Carlo Cipolla, direttore di Cardio-oncologia e del servizio Second opinion dell'Istituto europeo di oncologia, intervistato da Marco Klinger per Medicina Top, il nuovo format televisivo dell'agenzia di stampa Italpress.
Gli ingredienti della dieta mediterranea
Cosa dicono gli esperti sulla dieta mediterranea?
«Per dieta si intende normalmente come finalizzata a calare di peso, l'alimentazione corretta è un'altra cosa - ha affermato Cipolla - La dieta mediterranea ha 25 anni. Ovvio che in questi ultimi anni dal punto di vista scientifico qualcosa sia cambiato. Il problema è che dal punto di vista sociologico è diventata per certi versi superata per quanto riguarda le abitudini. Quanti bambini prendono per cinque volte al giorno verdura e frutta? Impossibile. E poi si è scoperto che il vero problema è l'indice glicemico». Quindi, secondo Cipolla, il problema è «quando assumi qualcosa che incrementa tanto e rapidamente la glicemia». «Importante - ha spiegato - che le persone capiscano che, per esempio, il formaggio si assorbe in due ore e mezza, mentre il latte in meno di dieci minuti. Dimentichiamo 25 anni di lettura nella quale era importante vedere che cosa un cibo conteneva. Ciò che è importante è capire in quanto tempo viene assorbito quello che il cibo contiene. Fondamentale perché l'indice glicemico è 100 per lo zucchero, 65 per il riso, 50 per la frutta e 40 per la pasta».
C'è chi preferisce i legumi. «L'uomo, storicamente – ha evidenziato Cipolla - non è fatto per mangiare legumi. Il 95% delle intolleranze alimentari è dovuto ai legumi. Vero è che le proteine animali possono essere sostituite da quelle vegetali ma dal punto di vista pratico è impossibile». Per quanto riguarda la carne, «la sua presunta cancerogenicità – ha detto – è dovuta alla cottura: è il barbecue che non va bene». E le uova? «Bisogna assumerne almeno sei-otto a settimana. Oggi solo con le uova possiamo assumere i metalli (ferro, rame, quarzo, zinco e manganese) che sostengono la catena respiratoria cellulare».
FONTE: Italpress