C'è sempre più pesce nei menu estivi degli italiani che, complice la bella stagione e la riapertura dei locali e le vacanze al mare, hanno fatto impennare le vendite di spigole, orate, trote e altri pesci di acqua dolce. Ottimi risultati anche per le cozze e le vongole (di cui il nostro Paese è leader indiscusso quando si parla di allevamenti di vongole veraci). A dirlo è Api, l'associazione che riunisce i piscicoltori associati a Confragricoltura.
Sole, mare e ... pesce!
La produzione di pesce in Italia
Peccato che nonostante la voglia di pesce, anche allevato, la produzione italiana si fermi «solo al 20% del totale della richiesta di mercato. Occorre aumentare la produzione Made in Italy e, contemporaneamente, promuovere il consumo attraverso campagne ad hoc e la comunicazione dell'origine del prodotto anche nei ristoranti. D'altronde, l'82% dei consumatori preferisce pesce allevato in Italia perché è più sicuro e più buono», ha affermato il presidente Api, Pier Antonio Salvador. In 800 siti italiani tra mare, lagune e acqua dolce si allevano 25 specie ittiche diverse. La produzione nazionale è di 180.000 tonnellate ed il fatturato è di 500 milioni di euro. Il settore occupa 15.000 addetti. Il pesce più allevato è la trota (circa 35.000 tonnellate di cui oltre il 35% viene esportato), seguono orata e spigola, con circa 17.000 tonnellate su una richiesta al consumo superiore alle 80.000 tonnellate. l'Italia produce 130 milioni di avannotti di specie ittiche marine pregiate ed è leader europeo nella produzione di caviale di storione, con più di 50 tonnellate.
Il pesce d'estate
Ma qual è il pesce più consigliato da mangiare in estate? Innzanzitutto va ricordato che, così come per la frutta e la verdura, anche il pesce ha una sua stagionalità. Detto diversamente, quando un pesce è di stagione significa che in quel periodo è più abbondante (perché non soggetto a fasi riproduttive) e, quindi, sarà anche più economico. Ecco alcuni suggerimenti per non farsi scappare le occasioni al mercato e scoprire anche qualche chicca.
Alici
Si tratta di un pesce osseo diffuso in tutto il Mediterraneo. Simili alle sardine, le acciughe hanno un corpo più sottile e affusolato che raggiunge i 15-20 cm di lunghezza in età adulta. Facendo parte della categoria del “pesce azzurro”, le carni presentano un’alta quantità di proteine con presenza di vari amminoacidi. A livello di grassi, l’alice è un forziere di Omega 3. Molto elevato anche il contenuto di vitamina B ed E. Rilevante anche il contenuto di selenio, ferro, fosforo, calcio, potassio e zinco.
Alici
Barracuda
Noto come “luccio di mare”, questo pesce ama i fondali sabbiosi e vive preferibilmente vicino alla costa (da non confondere quindi con il barracuda tropicale). Disponibile tutto l’anno, durante i mesi estivi viene pescato con maggiore abbondanza. In Italia viene venduto sia fresco che sott’olio. Le sue carni, tenere e saporite, sono fonti di proteine di alta qualità. In cucina viene spesso utilizzato a fette e cucinato in guazzetto o al cartoccio. Attenzione alla ciguatera però. Si tratta di una possibile intossicazione alimentare dovuta alle tossine assorbite dal barracuda attraverso la sua alimentazione (fatta di piccoli pesci, a volte anche velenosi).
Lampuga
Conosciuto anche con il nome di Corifena o Dorado, questo pesce è una specie migratoria originaria dei mari tropicali ma che si trova anche nel Mar Mediterraneo. Si avvicina alle coste soltanto nel momento della deposizione delle uova, ovvero in estate dove viene maggiormente pescato. E malgrado non sia la prima scelta, di solito, sui banchi del pesce, è una specie molto prelibata e ricca di sostanze nutritive utili all’organismo: Omega-3, vitamine del gruppo B, sali minerali come sodio e fosforo. Il tutto a fronte di un ridotto apporto calorico. In cucina rientra nella tradizione siciliana dove si prepara fritto, marinato, sott’olio, al forno e pure arrosto.
Lampuga
Palamita
Detta anche Sarda Mediterranea, la Palamita appartiene alla stessa famiglia del tonno e si ciba di sardine e acciughe. Sogno dei pescatori professionisti, ha il suo habitat naturale nel Mar Mediterraneo. Tra i pesci azzurri, viene considerato una vera e propria miniera di proprietà nutritive: è ricco di sali minerali come fosforo, calcio, sodio e potassio ma è anche un’ottima fonte di proteine e vitamina A nonché di Omega 3 utilissimi per proteggere il cuore e le arterie soprattutto nei casi in cui si soffre di valori alti del colesterolo. Un etto di palamita contiene circa 160 calorie.
Triglia
Pesce diffusissimo nei nostri mari, un po’ meno in cucina e sui banchi del mercato. Ben riconoscibile grazie al suo colore rosso e i riflessi gialli la triglia ha una carne magra, ricca di principi nutritivi e facilmente digeribile. Si adatta quindi a qualsiasi dieta da momento che hanno un contenuto lipidico di moderata entità mentre sono una fonte speciale di proteine a elevato valore biologico. Avendo anche un bassissimo contenuto di colesterolo, si adatta a un consumo ripetuto.
Triglia
Razza
Pesce cartilagineo per antonomasia, la razza è divisa in diverse specie tutte accomunate da una forma del corpo piatta e quadrata o romboidale. La razza è un pesce molto magro e costituisce una buona fonte di vitamina A e di sali minerali come il potassio e il fosforo. È un alimento leggero molto indicato nella dieta dei bambini e degli anziani. Lo possono consumare tranquillamente anche le persone che seguono un regime alimentare dietetico e quelle che soffrono di colesterolo. Avendo le carni così magre la razza non può essere considerata una fonte di omega 3 importante poiché ne contiene solo piccole percentuali poco significative. La razza ha solamente 68 kilocalorie ogni cento grammi di parte edibile.