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Bufala Campana
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Ecco i frutti esotici di stagione per un'estate sana e ricca di energia

Dalle eccellenze italiane ai più sconosciuti e chicche da tutto il mondo: dal Kiwano al Pitaya, dalla pesca Sbergia alla fragola Rossetta. Ecco la top list della frutta più particolare per affrontare al meglio il caldo

 
01 luglio 2021 | 07:30

Ecco i frutti esotici di stagione per un'estate sana e ricca di energia

Dalle eccellenze italiane ai più sconosciuti e chicche da tutto il mondo: dal Kiwano al Pitaya, dalla pesca Sbergia alla fragola Rossetta. Ecco la top list della frutta più particolare per affrontare al meglio il caldo

01 luglio 2021 | 07:30
 

Mare, vacanze, aperitivi al tramonto e abbronzatura… finalmente l’estate sta arrivando, portando leggerezza e felicità dopo i lunghi mesi invernali, insieme però all’innalzamento delle temperature e all’afa, spesso causa di spossatezza e perdita di energie. Banco Fresco, la catena retail specializzata nei freschissimi, propone per affrontare la bella stagione una selezione di frutti provenienti da Paesi lontani e dalle diverse regioni italiane, composti da elementi essenziali per il reintegro nell’organismo della giusta quantità di acqua, vitamine e sali minerali.

Frutta esotica estiva, un toccasana per dieta e salute contro il caldo

Frutta esotica estiva, un toccasana per dieta e salute contro il caldo


La top 5 dei frutti esotici

Il Kiwano, definito anche "melone africano", è un frutto esotico tipico dell'Africa. Dal sapore che può assomigliare ad un mix di banana e kiwi, ma con una nota di aspro, è il perfetto alleato per l’estate grazie alla forte presenza di vitamine C e B, che rafforzano il sistema immunitario, e sali minerali e acqua per ripristinare il bilancio idrico. Il Kiwano, inoltre, grazie all’alta concentrazione di potassio, risulta utile al nostro sistema muscolare aiutando a rafforzare e a mantenere in salute anche il muscolo cardiaco dei pazienti con malattie renali, dello stomaco e degli intestini. Poco calorico, è ottimo anche per chi desidera perdere peso.
 
Il Pitaya (noto anche come Dragonfruit rosso o giallo) è considerato un vero super food dell’estate grazie alla quantità di vitamine e pochissime calorie; ha una polpa succosa e un sapore fresco e delicato. Contiene inoltre moltissimi zuccheri solubili (come il fruttosio), fibre alimentari e sali minerali, tra cui sodio e calcio, che lo rendono ottimo per un reintegro veloce di energie nel corpo. Nella dieta ha la stessa funzione dei frutti nostrani e può essere consumato, seppur in porzioni differenti, dalla maggior parte della popolazione generale. I dragonfruit hanno una forma molto caratteristica; somigliano vagamente al fico d'india, ma hanno dimensioni maggiori e una morfologia unica. La buccia è solitamente rossa o viola o gialla, mentre la polpa può essere rossa (o con sfumature che vanno dal porpora, al magenta, fino al rosa) o bianca.
 
Il Mangostano, proveniente da una pianta sempreverde tropicale originaria del Sud-Est asiatico, si presenta con una buccia violacea e una polpa carnosa. Dal sapore dolce, che ricorda quello del litchi e delle pesche, il Mangostano presenta un elevato valore nutrizionale per la quantità significativa di fibre e carboidrati, oltre a vitamine, calcio, potassio e ferro. La maggior parte degli effetti benefici del mangostano sono attribuibili alla notevole quantità di xantoni che contiene, sostanze antiossidanti capaci di contrastare l'insorgere di radicali liberi, nonché il conseguente invecchiamento della pelle. Per questo motivo è utilizzato in cosmesi per creme e fluidi idratanti.
 
Il Longan, che significa letteralmente “occhio di drago”, è un frutto originario dell’Indocina. Particolarmente ricco di vitamina C, può essere utilizzato per diverse preparazioni come: salse agrodolci, marmellate, zuppe, succhi e gelati. Ha proprietà calmanti e rilassanti, tanto da essere d'aiuto in caso di palpitazioni, sonno agitato, attacchi di panico, fame nervosa. È un buon antiossidante, previene i segni dell'età ed è considerato utile per l'assorbimento di ferro nel sangue. Gli vengono attribuite proprietà antimicotiche, antidolorifiche, tonificanti, antinfiammatorie.
 
Il Rambutan, originario tra Malesia e Indonesia, viene oggi coltivato in tutte le zone dell’area tropicale dal clima umido. Questo frutto è simile al litchi ma con spine più lunghe e morbide dalle quali deriva il loro nome (“rambout” significa infatti “capelli”). Dal punto di vista nutrizionale, il rambutan possiede un elevato potere antiossidante giustificato dalla presenza di significative quantità di vitamina C.
 

E le chicche tutte italiane? La top 3

La Pesca Sbergia: conosciuta anche con il nome di pesca nettarina messinese, la sbergia (o smergia) ha il suo habitat naturale nella valle del Niceto, nel territorio compreso tra i paesi di Torregrotta, Monforte San Giorgio e San Pier Niceto, tutti in provincia di Messina. Di forma tondeggiante, grande poco più di una noce e con una buccia liscia di color verde con qualche striatura che tende al rosso e all’arancione, la sbergia è diuretica, depurativa e disintossicante. Come tutte le pesche, è costituita principalmente da acqua (quasi il 90%), è ricca di fibre (che regolano l’intestino), di vitamina A, del gruppo B e C, quest’ultima rinforza il sistema immunitario. La presenza di sali minerali, quali potassio, fosforo, magnesio e calcio, aiuta il sistema circolatorio e regola la pressione sanguigna. Praticamente senza grassi, induce ad un senso di sazietà ed è per questo che è consigliabile consumare nelle diete ipocaloriche.
 
La Fragola candonga, rossetta e Matera: direttamente dalla Basilicata, nel pieno della loro stagione, queste tre chicche lucane sono delle vere e proprie delizie: dal colore brillante, sono diuretiche, rinfrescanti, depurative e ricche di nutrienti. Contengono fosforo, ferro, calcio e vitamine A, B1, B2 e C. Sono, inoltre, poco caloriche e ricche di fibre ed hanno un buon potere saziante. Grazie a queste caratteristiche sono un ottimo spuntino nelle diete ipocaloriche.
 
La Susina Ramassin: susina tipica del Piemonte, in particolare della Val di Susa. La leggenda nostrana suggerisce che il nome del ramassin derivi dal frutto coltivato nella città di Rama, fondata in valle di Susa da Remo a dispetto del fratello Romolo. Ricco di vitamine A-B1-B2 e C, il ramassin è fonte di sali minerali quali potassio, fosforo, calcio e magnesio. La sua polpa favorisce la secrezione biliare del fegato ed inoltre è un frutto rimineralizzante ed energizzante, consigliato in caso di anemia ed astenia.


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