Ah, la tanto amata “Tazzulella 'E Caffè”. Ma quante possiamo concedercene? Vediamo, insieme alla Martina Gozza, dietista in Humanitas, in un articolo apparso su Humanitas Salute che pubblichiamo, che cosa è la caffeina. La caffeina è una sostanza alcaloide stimolante, che si trova in alcuni alimenti come il caffè, appunto, le foglie della pianta del tè, nel cacao, nel guaranà e nelle bacche di mate.
La caffeina è una sostanza alcaloide stimolante
Spesso ci si riferisce a caffeina e
teina come se fossero due sostanze differenti, ma è in realtà di una distinzione errata, poiché si tratta di una sostanza con la medesima composizione molecolare che, dunque, è di fatto la medesima.
“Quali sono le differenze tra caffè e tèSiamo abituati ad assumere caffè la mattina presto, durante la
colazione, o mentre lavoriamo se abbiamo un momento di stanchezza e un calo di concentrazione. La caffeina, infatti, per via del suo effetto fisiologicamente attivo di
eccitante, ci aiuta a restare
svegli e
reattivi.
Le bevande e i cibi che la contengono, tuttavia, possono avere delle ripercussioni differenti sul corpo, a causa della diversa concentrazione di principio attivo che contengono.
È per questo motivo che ci siamo abituati a distinguere erroneamente tra
teina e
caffeina. Il principio attivo presente nel tè, infatti, è generalmente più blando: se un caffè espresso contiene fino a 80 mg di caffeina, una tazza di tè ne contiene tra i 30 e i 40 mg, quindi la metà o meno. Ovviamente bisogna sempre considerare, anche per quanto riguarda la medesima bevanda, fattori come la lavorazione del prodotto e il tempo di
infusione: nel caso del tè, ad esempio, quello nero nel corso della lavorazione mantiene una quantità di principio attivo superiore a quello
verde.
Tè nero e
tè verde, inoltre, contengono anche la teanina, un amminoacido naturalmente presente nelle proteine umane, che stimola i neurotrasmettitori ad
azione inibitoria (Gaba) e che, dunque, ha proprietà rilassanti. La teanina riduce l’effetto stimolante del principio attivo della caffeina migliorando attenzione e concentrazione senza avere un’azione eccitante come il caffè.
Un’altra differenza tra caffè e tè riguarda la presenza di
polifenoli: sostanze
antiossidanti che rallentano l’assorbimento del principio attivo e che sono presenti in quantità superiore nella teina. L’effetto principale dei polifenoli è quello di attenuare la reazione alla caffeina, ma mantenerne l’effetto per un tempo maggiore.
Gli effetti sull’organismo della caffeinaLe molecole della caffeina interagiscono con i recettori che, nel nostro organismo, regolano le funzioni di
sistema nervoso, sistema endocrino e sistema cardiovascolare. Per questo, la caffeina viene considerata una sostanza psicoattiva e viene utilizzata non soltanto per mantenere salda l’attenzione e la concentrazione e aiutarci a svegliarci al mattino, ma anche per aumentare le nostre
prestazioni sportive e la nostra
resistenza fisica, per velocizzare il processo di
dimagrimento e diminuire le
adiposità localizzate.
Quando assumiamo della caffeina, infatti, questa viene assorbita velocemente
dall’intestino e per via delle sue proprietà molecolari può passare la barriera emato-encefalica delle cellule endoteliali del sistema nervoso centrale, che protegge il cervello da sostanze nocive, a differenza di altre molecole che vengono invece “bloccate all’ingresso”. Ecco perché, dopo aver bevuto del caffè ci sentiamo eccitati e con una concentrazione maggiore.
Ma la caffeina ha anche effetti a livello
respiratorio e
circolatorio, infatti con la sua azione aiuta il rilascio di adrenalina e noradrenalina, ormoni generalmente rilasciati dall’organismo in momenti di stress, che contribuiscono all’aumento della pressione arteriosa e del battito cardiaco, con effetti sul
metabolismo corporeo.
La caffeina può inoltre contribuire alla
diuresi, poiché, quando si trova nello stomaco, stimola un aumento della sintesi acida.
Quando si sconsiglia l’assunzione di caffeinaCome abbiamo visto, gli effetti della caffeina sul nostro organismo e sul nostro corpo sono molto vari e molto evidenti. Per questo ci sono alcune condizioni e situazioni in cui l’assunzione di questa sostanza è sconsigliata, poiché potrebbe provocare
effetti indesiderati.
La caffeina è dunque sconsigliata durante la
gravidanza, poiché la caffeina è in grado di attraversare la placenta e durante
l’allattamento, in quanto può riversarsi nel latte materno. Dovrebbero prestare attenzione all’assunzione di cibi e bevande che la contengono anche individui affetti da
osteoporosi o
fratture, poiché la caffeina riduce l’assorbimento del calcio da parte dell’organismo.
Anche chi soffre di disturbi gastrici non dovrebbe assumere una quantità eccessiva di caffeina, per via della sua capacità di favorire l’azione dei
succhi gastrici e il
reflusso gastroesofageo.
In ogni caso, anche in condizioni normali si dovrebbe limitare la quantità di caffeina che si assume abitualmente: un’intossicazione da caffeina, infatti, può provocare un aumento incontrollato
dell’eccitazione, a cui si possono sommare forte
tachicardia, nervosismo e insonnia (motivo per cui è anche sconsigliata alle persone affette da disturbi
cardiaci e
aritmie).
”