Che la frutta secca faccia bene è ormai risaputo. Tanto che sono sempre di più i consumatori che l’acquistano tutto l’anno e non solo nei periodi classici delle feste di fine anno. Tuttavia sono in molti ancora che credono che noci, mandorle, nocciole, pistacchi: facciano male all’intestino. Vero o falso? Lo svela Stefania Vetrano, ricercatrice di Humanitas e docente di Biologia applicata di Humanitas University, in un articolo di Humanitas salute che pubblichiamo.
Noci, nocciole e mandorle fanno bene all'intestino
“Falso. Non è assolutamente vero che la frutta secca non faccia bene anche all’intestino. Al contrario, la frutta secca, e in particolare
noci e
mandorle, avrebbero effetti molto positivi sul
microbioma intestinale, cioè l’insieme dei microrganismi che vivono nell’intestino. A dirlo anche uno studio di qualche anno fa, che ha dimostrato che l’assunzione per 6 settimane di piccole porzioni giornaliere di
mandorle migliorava
l’acidità gastrica, l’assorbimento a livello intestinale, l’attività di alcuni batteri oltre a promuovere selettivamente la colonizzazione dell’intestino da parte dei batteri “buoni”. È stato infatti scoperto che la frutta a guscio, in particolare le noci, contiene sostanze come
fibre e
polifenoli che funzionano da
prebiotici, cioè da “nutrienti” per i batteri buoni.
I
batteri “
buoni” (come Lactobacillus, Bifidobacterium, Roseburia e Ruminococcaceae) metabolizzano i polifenoli e le fibre, favorendo così la produzione di altri batteri utili per la salute generale
dell’organismo. Avere un
microbioma ben diversificato è un bene, perché in questo modo si tengono lontani
diabete,
obesità, sindrome del
colon irritabile,
malattie intestinali e
allergie. Come
noci e
mandorle, anche altri alimenti contengono le sostanze giuste per la salute dell’intestino e la diversità del
microbioma; si tratta dei
frutti rossi, in particolare
melograno,
mirtilli,
uva rossa,
fragole,
more e
lamponi».
”