La patologia è causata dalla presenza di acido o di reflussi di cibo acido dallo stomaco all'esofago. Purtroppo l'esofago non ha una mucosa che lo aiuti a neutralizzare questa acidità, quindi s'infiamma.
Ad approdonfire l'argomento, a indicarne metodi preventivi e rimedi è
Silvio Danese, responsabile Centro per le malattie infiammatorie croniche dell’intestino in Humanitas, in un’intervista a Radio 24. Di seguito riportiamo l'intervento dell'esperto, tratto da
Humanitasalute.
“I sintomi del reflussoQuesto continuo “tornar su” causa l’insorgenza di sintomi quali bruciore, senso di dolore a livello epigastrico (sotto lo sterno), ma anche tosse, perché il reflusso salendo può raggiungere le alte vie respiratorie. Per la diagnosi può essere indicata una gastroscopia.
Regolare l’alimentazionePer contrastarlo, è bene innanzitutto regolare il tipo di alimentazione, evitando il consumo di alimenti che aumentano la secrezione acida (come menta, caffè, cioccolato, cibi fritti e cibi grassi) e dunque peggiorano la sintomatologia. I cibi grassi poi rallentano la motilità dello stomaco e dunque lo stomaco si trova ad avere al suo interno, per più tempo, alimenti che lo irritano.
I farmaci inibitori della pompa protonicaSono poi indicati alcuni farmaci che hanno cambiato la gestione di questa malattia, come i cosiddetti antiacidi, gli inibitori della pompa protonica (che produce acidità nello stomaco), cui i pazienti rispondono molto bene.
Lo schema classico prevede che questa terapia sia effettuata per otto settimane, però questi farmaci sono utilizzati ampiamente anche nel lungo termine.
”