Anche la ristorazione collettiva si mobilita e denuncia la grave situazione di crisi che sta attraversando: il rischio è il collasso del comparto. La criticità riguarda il riuscire ad assicurare l’erogazione dei servizi, soprattutto nei contratti con la Pa - pubblica amministrazione, senza vedersi riconosciuti gli aumenti dei costi - energia e derrate alimentari - che la situazione attuale sta imprimendo al mercato. A lanciare l'allarme alla Camera dei Deputati sono state le associazioni di categoria più rappresentative Anir Confindustria - Associazione Nazionale delle Imprese della Ristorazione Collettiva e Alleanza delle Cooperative Italiane Servizi (Agci Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi) che hanno sottolineato come il continuo disinteresse delle istituzioni nei confronti di questo comparto lascia presagire, a breve, il collasso di un intero settore, con forti implicazioni sociali e sul mondo del lavoro, visto che oggi rappresenta 1.500 aziende per una platea di circa 110mila addetti e un fatturato complessivo di 6,5 miliardi.
La mobilitazione delle associazioni di categoria della ristorazione collettiva alla Camera dei Deputati
Gli interventi richiesti al nuovo Governo
Le associazioni di categoria hanno fatto, quindi, alcune richieste al nuovo Governo Meloni:
- Urgente Intervento normativo per ripristinare l’obbligo della revisione dei prezzi per il settore della ristorazione collettiva legata all'andamento degli indici ufficiali di riferimento, al fine di remunerare i maggiori costi legati al normale andamento dei mercati, unico meccanismo secondo le aziende per mettere in sicurezza i posti di lavoro e tutelare l'interesse pubblico alla
corretta esecuzione delle prestazioni;
- riutilizzo delle rimanenze non assegnate del fondo di sostegno alla ristorazione collettiva anche per le perdite di bilancio dell’anno 2021;
- revisione dell’attuale applicazione dei Cam - Criteri Ambientali Minimi nella ristorazione collettiva, alla luce dell’entrata in vigore della nuova legge su km 0 e di filiera corta.
Una mobilitazione nazionale delle mense
Le associazioni intendono mantenere alto il livello di attenzione sul comparto, attraverso l’organizzazione di una straordinaria mobilitazione nazionale del settore, che prossimamente coinvolgerà lavoratori e utenti. Proprio perchè, secondo le associazioni di categoria: «Solo un intervento straordinario con effetto immediato sui contratti in corso, così come previsto per il settore dei lavori pubblici, può salvare il settore. Soltanto dopo aver affrontato l’emergenza con le opportune misure legislative le associazioni chiederanno l’istituzione di un tavolo al governo per discutere interventi organici per un settore che garantisce servizi essenziali per il Paese e che occupa migliaia di lavoratrici e lavoratori».