Dopo anni di battaglie per denunciare imbrogli e manipolazioni, non possiamo che essere soddisfatti dell’accordo che ha come fine quello di portare un po’ di verità nel sito del Gufo. Ma alcune questioni restano aperte
Alessandro Nucara, direttore generale Federalberghi, ha appena concluso la propria giornata di lavoro alla Bit, Borsa internazionale del Turismo, a Milano, quando ci risponde al telefono per “fermare l’anonimato”
La libertà di opinione è un diritto da difendere, ma i danni provocati dalle falsità in rete sono sotto gli occhi di tutti. Da anni ristoratori e albergatori subiscono impotenti la diffamazione dei giudizi su TripAdvisor
Da anni Italia a Tavola conduce una strenua battaglia contro TripAdvisor, specialmente per i falsi post, le recensioni comprate e sul fatto che quasi sempre il Gufo si rifiuta di eliminare i giudizi falsi
Come a Verona e a Genova, sembrava anche a Lucca ci fosse uno schieramento da parte della Fipe provinciale contro il sistema Tripadvisor. Qui invece il presidente Stefani vuole placare gli animi dei suoi associati
La Presidente della Camera dei Deputati ha annunciato che denuncerà chi, spesso dietro un profilo anonimo, si sfoga in rete con insulti e messaggi violenti. Anche su TripAdvisor serve un freno alle recensioni anonime
Un’altra adesione alla campagna di Italia a Tavola, un altro albergatore che si alza contro il Gufo. Giuseppe Venuso dell’Hotel Gloria di Chianciano Terme (Si) è convinto che Trip stia affondando il sistema ristorazione
Un altro locale, stavolta da Avigliana (To), aderisce alla campagna #NoTripadvisor, stanco di ricevere recensioni palesemente false dalle strutture concorrenti senza che il Gufo muova un dito
L'ultimo servizio di TripAdvisor dà la possibilità ai ristoratori, con 99,99 euro al mese (circa 1.200 l'anno), di comprarsi visibilità e manovrare l'opinione del cliente mettendo in risalto le opinioni più positive
Continuano le furbate del sito americano, che ora offre ai ristoratori a prezzo scontato degli articoli "griffati" TripAdvisor, per cercare di persuadere il cliente a recensire il locale
Nell'arco di un mese sono stati già più di 700 i ristoratori e gli albergatori che hanno espresso la loro opinione nel sondaggio lanciato da Italia a Tavola sul tema della reputazione online
Non si dovrebbe arrivare ad un suicidio per capire che ci sono violazioni gravissime della privacy. Bastano le truffe per intervenire. L’ultima è quella segnalata dal Comune di Courmayeur riguardo ad un inesistente hotel
I commenti online sono una moda, ma penalizzano l'attività del ristoratore a causa dell'anonimato, del poco controllo da parte dei siti su cui sono inseriti e della poca efficacia di strumenti alternativi come le guide
Poco si sa su quanto i gestori di locali investono per la gestione della propria immagine in rete. Da qui l’iniziativa di Italia a Tavola, che con un sondaggio cerca di fare per la prima volta il punto della situazione
Capire meglio come un’azienda dell’Horeca si orienta rispetto alla web reputation potrà aiutare ad evitare il malcostume in atto e rendere più attendibili sistemi di giudizio che a volte sono davvero imbarazzanti
Per capire la vera situazione del mercato e come si stanno muovendo le aziende dell’Horeca in relazione al tema della web reputation, Italia a Tavola lancia un’indagine anonima rivolta agli operatori del settore
Non sempre il progresso è ciò che si vuole spacciare per tale. E nel caso di TripAdvisor, contestato e condannato in tutta Europa anche per violazione della libera concorrenza, non è la soluzione più trasparente e sicura
Da Facebook è partita la pericolosa proposta di utilizzare TripAdvisor come mezzo per denunciare i ristoranti che non usano olio pugliese in Puglia, senza tenere conto del malfunzionamento del portale americano
Nonostante le continue lamentele e le testimonianze di ristoratori e albergatori contro il malfunzionamento di TripAdvisor, il portale continua a scegliere il silenzio, e nulla è stato fatto per aumentare i controlli
Il locale torinese, specializzato in una vasta offerta di prodotti esclusivamente “vegan” di produzione propria, da anni si scontra con il sistema di TripAdvisor, tra recensioni palesemente false e richieste di denaro