Il cambiamento è non solo una incredibile occasione di crescita e miglioramento personale, ma anche una opportunità di rilancio unica per il settore.
La discontinuità economica e sociale che zavorra la ripresa, nonostante l'andamento positivo dell'export agroalimentare nella prima parte del 2022, si riverbera sugli stili di consumo e sulle abitudini di viaggio.
Dobbiamo essere flessibili al cambiamento e capaci di valorizzare le differenze che ci rendono unici. Il Made in Italy ha una triplice declinazione: fashion, food e furniture. E anche quando parliamo di accoglienza, l’Italia ha una marcia in più. Se volete, chiamatelo savoir faire innato o capacità di comunicare anche attraverso semplici gesti, oppure orgoglio per il patrimonio unico di bellezza che ci contraddistingue.
L’accoglienza e il Made in Italy per il rilancio del turismo
O ancora attenzione ai dettagli e alle esigenze delle persone, in una parola professionalità. I guanti bianchi non si usano più, ma tiriamoli fuori metaforicamente per accompagnare per mano i tanti turisti che affollano le nostre attività. Siamo gli artigiani dell’accoglienza. Non perdiamo allora l’occasione di rimarcare i punti di forza della categoria e perché no anche quelli della manifattura artigianale in grado di esaltare l’esperienza dei luoghi, del cibo e del vino in unico racconto, di cui noi dobbiamo essere maestri e voce narrante.
Tecnica, sapienza del lavoro e ricerca continua sono alla base del nostro operato come di quello dei maestri artigiani. L’Italia vanta gli artigiani della tavola numero uno nel mondo che da sempre realizzano prodotti fatti a mano di altissima qualità e che oltre alla bellezza riescono a distinguersi per funzionalità e durata. Le porcellane per i piatti, la lavorazione per le posate, le stoffe per le tovaglie, un modo per confermare la qualità dei grandi marchi o per far scoprire il know-how e l'artigianalità delle piccole botteghe. Siamo un Paese baciato dalla fortuna, siamo "varietali" come i vini!