La ristorazione non vede l'ora di ripartire, ma prima di farlo deve comprendere le linee guida che il Governo detterà per mettersi a norma. Percorso non facile che lo studio Giubilesi&Associati con Italia a Tavola ha prova a facilitare con alcune indicazioni. Ogni giorno una puntata per approfondire alcuni dei passaggi chiave.
Professionisti sì, ma prima di tutto persone. Anche gli addetti ai lavori del mondo dell’Horeca prima di mettere in atto le strategie per ripartire sono chiamati ad avere consapevolezza precisa di ciò che sta accadendo. Bando alle dicerie, niente complottismi, nessun attegiamento fai-da-te da assumere perchè ogni comportamente mal interpretato rischia poi di essere trasferito nella propria attività diventando dannoso per tutti: per sé stessi, per il locale, per i clienti, per i collaboratori.
Anche alla ripartenza, massima attenzione
Lo studio
Giubilesi&Associati, che insieme a Italia a Tavola ha dato vita ad un webinar sulle modalità di ripartenza per il mondo dell’Horeca, ha voluto in apertura ribadire quali siano le regole da seguire per tutti i cittadini al fine di limitare al massimo le potenzialità di contagio e proteggersi dagli altri. Una sorta di vademecum composto da 20 regole anche semiserie che mettono in luce le indicazioni certe contrastate poi da “dicerie” o incertezze reali. Dall’utilizzo delle mascherine che è sempre consigliato a quello dei guanti, dalle ipotesi sull’immunità a quella per cui forse il coronavirus scomparirà d’estate, fino alla necessità di circolare (pochissimo) solo con l’autocertificazione e all’esposizione dei bambini.
E poi ancora la necessità di
valutare ogni situazione in cui ci si ritrova, il cibo a domicilio, la cura, le possibilità che gli animali trasportino il virus e la capacità di mantenere pulite le superfici. In soldoni: le regole sembrano complicate e tante, ma con responsabilità e misura ci si può salvare ed evitare di creare problemi agli altri.
Le regole base per la convivenza civile vanno poi portate all’interno del locale dove bisognerà iniziare a lavorare forti di tre principi: resilienza, resistenza, business continuity. La prima ammette che i professionisti si pieghino di fronte a questa crisi, ma devono essere capaci di non spezzarsi; la seconda implica il sacrificio e il bisogno di non cedere mai alle difficoltà; e infine la capacità di saper gestire una crisi soprattutto da un punto di vista dei bilanci economici.
Bello da dirsi, complicato da mettersi in atto. Eppure una ricetta iniziale esiste. Prendere consapevolezza delle buone norme di convivenza significa anche saper organizzarsi a monte e non improvvisare. Quindi mettersi in posizione attiva, mai passiva o - peggio - sempre critica e arcigna.
Ma cruciale sarà anche il rapporto con il cliente al quale bisogna donare fiducia e trasparenza; il medesimo atteggiamento bisognerà utilizzarlo anche tra colleghi, magari prendendo qualche modello d’ispirazione o affidandosi a personalità che meglio di altre sanno destreggiarsi in uno stato di crisi. Solo così si potrà iniziare a pensare di rimettersi in moto.
Cuochi chiamati ad un esame di coscienza
10 regole contro il contagio
10 regole contro il contagio/2
Cosa avere per ripartire?
1^ puntata: Psicologia della ripartenza
2^ puntata: Analisi della propria attività3^ puntata: Il progetto Re-start4^ puntata: Quali obiettivi per il futuro?5^ puntata: Le leggi6^ puntata: Il delivery7^ puntata: Sanificare
8^ puntata: La nuova accoglienza