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Fase 2 a piccoli passi Ristoranti aperti l’11 maggio?

Moda, auto e cantieri forse al via già il 22 aprile. Locali verso una riorganizzazione epocale, mentre per cinema e teatri rischio apertura a settembre. ll commissario Arcuri: «Dovremo farci trovare pronti».

 
18 aprile 2020 | 11:28

Fase 2 a piccoli passi Ristoranti aperti l’11 maggio?

Moda, auto e cantieri forse al via già il 22 aprile. Locali verso una riorganizzazione epocale, mentre per cinema e teatri rischio apertura a settembre. ll commissario Arcuri: «Dovremo farci trovare pronti».

18 aprile 2020 | 11:28
 

Quasi certamente la data è quella del 4 maggio, anche se di ufficiale, al momento, non c’è nulla, al punto che il Governo, non più tardi di ieri sera, proprio su questa data ha parlato di “fuga in avani” derubricandola a semplice ipotesi. Di fatto però l’Esecutivo già da tempo lavora per preparare la fase 2, quella in cui pian piano le attività produttive e commerciali potranno di nuovo ripartire. E se alle date è ancora meglio non affezionarsi troppo, quel che è certo è che – quando scatterà – sarà una ripresa scaglionata, a seconda delle categorie e dei rischi ad esse collegati, ma forse anche delle zone del Paese.

Con la mascherina anche nei negozi - Fase 2 a piccoli passi Ristoranti aperti l’11 maggio?

Con la mascherina anche nei negozi

Le riaperture infatti, secondo le ipotesi degli esperti, potrebbero essere differenziate proprio per macroaree, sulla base della diffusione del contagio, con un monitoraggio dopo 15 giorni per verificare la tenuta del contenimento e, in caso contrario, procedere a nuove chiusure. Stando a questa ipotesi, l’Italia verrebbe sostanzialmente suddivisa in 3 macroaree: nord, centro e sud. Sostanzialmente, le aree più colpite dovrebbero rimanere misure più stringenti, soprattutto per quanto riguarda la mobilità tra una zona e l’altra, sia all’interno delle macroaree sia tra una macroaerea e l’altra. In quelle dove invece il virus ha colpito in maniera meno importante si potrebbero prevedere riaperture più ampie. All’interno delle stesse macroaeree, inoltre, dovrebbero essere individuate ulteriori suddivisioni tra zone a maggiore e minore diffusione. Per esempio nel nord, regioni come Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia, hanno una situazione diversa da Piemonte, Lombardia e Veneto.

La priorità è chiara: bisogna impedire che la lotta sin qui fatta contro il coronavirus sia vanificata. E dunque aspettare che l’indice di contagio R0 arrivi a zero. Seppure siamo ancora nel campo delle ipotesi, la cattiva notizia è che i luoghi del divertimento, ma anche bar e ristoranti, sembra ormai certo che saranno gli ultimi a riaprire, proprio perché più esposti di altri settori al contagio e alla creazione di assembramenti, che oggi i medici vogliono assolutamente evitare.

Su questo tema si è espresso anche il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri, spiegando che sarà importante «farsi trovare pronti in qualsiasi momento il governo decida che questa debba avere inizio. Dobbiamo continuare ad agire con la cautela e la prudenza di questi mesi, capire che è clamorosamente sbagliato comunicare un conflitto tra salute e ripresa economica. Senza la salute e la sicurezza la ripresa economica durerebbe come un battito di ciglia. Bisogna continuare a tenere in equilibrio questi due aspetti, alleggerire progressivamente le misure di contenimento, garantendo sicurezza e salute di un numero massimo di cittadini possibile. No a improvvisazioni ed estemporaneità».


Vediamo dunque, categria per categoria, come e quando potrebbero riaprire le varie attività commerciali.

Bar e ristoranti
Sul tavolo, l’ipotesi più ottimistica per la riapertura è quella dell’11 maggio, seppure gli scienziani al momento siano ancora scettiti sul fatto che i pubblici eserci possano riaprire così presto. L’ipotesi è che si possa effettuare una classificazione per zone d’Italia e comunque prevedere una minima capienza proprio grazie al distanziamento. Del resto, come scriviamo ormai tempo, è questo uno dei settori che vivrà un cambiamento più profondo, rispetto al passato. I locali dovranno essere riorganizzati per mantenere un distanziamento anche superiore al metro di sicurezza, con la previsione di corridoi per non incrociarsi, per andare in bagno o per dirigersi al bancone. Ci dovranno essere novità anche in cucina e in sala, dove il personale dovrà indossare dispositivi di protezione personale.

I ristoranti potrebbero aprire l'11 maggio, ma dovranno adeguarsi - Fase 2 a piccoli passi Ristoranti aperti l’11 maggio?
I ristoranti potrebbero aprire l'11 maggio, ma dovranno adeguarsi

Le imprese
Chi potrebbe ripartire addirittura prima del 4 maggio sono alcune imprese. La data che circola è quella di mercoledì 22 aprile. A patto che vengano rispettate le nuove regole, vale a dire: distanziamento di almeno un metro, dotazione di dispositivi di protezione come guanti e mascherine, pulizia due volte al giorno, dispenser di disinfettanti agli ingressi e vicino ai computer, sanificazione dei sistemi di areazione, smart working per il maggior numero di dipendenti e orari differenziati per gli altri. Via libera alle imprese della moda, del tessile, e dell’automotive, ma anche alle imprese che trattano i rifiuti, ai cantieri e alle agenzie interinali.

I negozi
Alcuni hanno già riaperto questa settimana, come librerie, catolerie, fioristi e negozi che vendono articoli per neonati. Il 4 maggio potrebbe toccare a tutti gli altri negozi, in accordo con le Regioni. Anche in questo caso, sono previste norme severe: si dovranno scaglionare gli ingressi e dovrà esserci un solo cliente e due lavoratori per un locale di 40 metri quadri. Per i negozi più grandi, si dovranno prevedere entrate e uscite separate se è più grande entrate e uscite separate, se è più piccolo massimo due persone all’interno.

Parrucchieri ed estetisti
I negozi di parrucchiere ed estetica potranno lavorare soltanto su appuntamento e dovranno dotarsi di dispositivi simili a quelli utilizzati negli studi medici. Anche in questo caso, si tratterà di trovare un accordo con le Regioni per la data di riapertura, che potrebbe avvenire comunque entro la prima metà di maggio.

Cinema e teatri
Cinema e teatri sono tra le attività più a rischio secondo i medici, esattamente come i locali da ballo, le sale giochi e qualsiasi altra attività all’aperto (come i concerti o la presenza negli stadi). C’è chi ritiene opportuno rinviare la ripresa direttamente a settembre, chi pensa invece di optare per le arene all’aperto in modo da sostenere il settore sia pur con un distanziamento ampio per i posti a sedere e una vendita online dei biglietti per evitare le file all’ingresso. È un capitolo che viene affrontato con le associazioni di categoria, soprattutto per calcolare quale sia la strada migliore in termini di costi-benefici.

Palestre e piscine
Anche in questo caso, tra le ipotesi sul tavolo, c’è la riapertura a settembre. Un via libera anticipato, rispetto a questa data, potrebbe essere subordinato a regole davvero stringenti, come gli allenamenti e le lezioni individuali. In ogni caso evitando che i più giovani — certamente meno disponibili a mantenere le distanze oppure a girare con guanti e mascherine — possano stare molto vicini e diventare veicolo di contagio.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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