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Inps: un pesce d'aprile puzzolente In crash le pagine per i 600 euro

Per il pentastellato presidente dell'istituto, Pasquale Tridico, il sito sarebbe stato hackerato. E se invece fosse solo incompetenza o mancanza di soldi? Subito si scatena la polemica e Matteo Salvini contesta anche il Presidente del Consiglio. Una figuraccia che si poteva evitare.

di Alberto Lupini
direttore
01 aprile 2020 | 15:30
Inps: un pesce d'aprile puzzolente 
In crash le pagine per i 600 euro
Inps: un pesce d'aprile puzzolente 
In crash le pagine per i 600 euro

Inps: un pesce d'aprile puzzolente In crash le pagine per i 600 euro

Per il pentastellato presidente dell'istituto, Pasquale Tridico, il sito sarebbe stato hackerato. E se invece fosse solo incompetenza o mancanza di soldi? Subito si scatena la polemica e Matteo Salvini contesta anche il Presidente del Consiglio. Una figuraccia che si poteva evitare.

di Alberto Lupini
direttore
01 aprile 2020 | 15:30
 

Sito Inps in tilt per le domande relative al bonus da 600 euro. Questo il peggior pesce d’aprile, che puzza di marcio, servito agli italiani da una classe politica di corrotti e di incompetenti che aveva messo sulla poltrona dell’Inps (che vale più di qualche ministero di classe A) un signor nessuno come l’attuale presidente dell’Inps che oggi, ad avvio dell’operazione contributo agli autonomi di 600 euro, si è trovato con un sito bloccato e che non funziona perché, a suo dire, sarebbe stato hackerato… E per giunta le operazioni di pirateria (a che pro?) sarebbero state in corso da giorni. Ma ovviamente il presidente Pasquale Tridico (sponsorizzato da Luigi Di Maio e da Beppe Grillo) se ne era ben guardato dal darne notizia in precedenza, anche se oggi di e di avere fatto da tempo denunce. A chi? Quando? Ci dia le informazioni e ci impegniamo a ritrattare tutto....

Inps: un pesce d'aprile puzzolente In Crash le pagine per i 600 euro

Il risultato è che il sito Inps è sospeso per tutti gli autononi (professionisti e titolari di partita Iva) ed è stato impossibile chiudere una pratica per ottenere un contributo che già di per sé è vergognosamente basso e inferiore a quanto percepisce oggi chi non fa nulla da mesi grazie a quel reddito di cittadinanza voluto proprio da Tridico e dai suoi supporter 5 stelle, che ora vorrebbero ampliare questo sconcio aggiungendo un reddito di emergenza per dare soldi anche agli evasori fiscali e a chi fino a ieri lavorava in nero… agli autonomi in crisi in Francia garantiscono 1.500 euro in 3 giorni!

Già perché invece di preoccuparsi di garantire che nessuno in Italia muoia per fame in questo momento drammatico, da noi c’è chi pensa che lo Stato possa dare soldi a tutti, quando il giusto e doveroso sarebbe dare un ticket dei buoni spesa alimentare a chi ne ha effettivamente bisogno. Ma per il resto si può aspettare!

Ma torniamo all’Inps. Se quella di Tridico fosse una ”bufala”, potrebbe anche coprire ”incapacità” della struttura in un momento così drammatico o, peggio, essere funzionale, allo scarso intesse dei 5 stelle verso il mondo degli autonomi, o a coprire una carenza di fondi. E intanto il caos sul sito è diventata una querelle politica, tanto che ai leader di opposizione riuniti a Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte avrebbe spiegato che i problemi registrati dal sito Inps sono legati ad attacchi hacker. Ovvio che di fronte ad una simile risposta ci sia stato una comprensibile un botta e risposta (si dice pepato) tra il presidente del Consiglio e Matteo Salvini. Sui problemi accusati dal sito, con l'esposizione anche di dati di alcuni utenti, nel corso della giornata si sono espressi sui social esponenti di diverse forze politiche. E le preoccupazioni ora si collegano anche ai tempi lunghi con cui l'Inps potrebbe provvedere a pagare anche le contribuzioni della cassa integrazione...

Ma davvero è possibile che la pur  mole di richieste per accedere alle indennità, possa aver generato quasi un 'crash' informatico che non poteva essere previsto dai tecnici? Secondo quanto denunciato da più utenti, entrando con i propri dati nella pagina dedicata del sito per presentare la domanda di bonus, si viene rinviati addirittura a una pagina in cui figurano nominativi privati, insieme a una serie di informazioni strettamente personali di cui è in possesso l'Inps ponendo quindi evidenti problemi di tutela della privacy.

Sarebbero centinaia le schede di cittadini con dati sensibili uscite su queste pagine. Non solo: l'operazione a questo punto si blocca e la domanda di richiesta del bonus non riesce più a procedere. L'allarme è circolato con un tam tam sui social, tra ironia e preoccupazione. E non potevano mancare anche polemiche “interno. «'Quello che è successo è gravissimo e non deve succedere»', ha affermato ad esempio il vicepresidente dell'Inps, Luisa Gnecchi, nel corso del videoforum del Sole 24 ore. Il disguido sul sito dell'Istituto «è durato 5 minuti»' e comunque, assicura, «sarà oggetto di verifica»'.

Sta di fatto che il sito dell'Inps ''è temporaneamente non disponibile”, così almeno si legge aprendo il sito internet dell'Istituto di previdenza. Nell'home page si spiega che ''al fine di consentire una migliore e più efficace canalizzazione delle richieste di servizio'' l'accesso è sospeso. ''Si assicura che tutti gli aventi diritto potranno utilmente presentare la domanda per l'ottenimento delle prestazioni''.

E riguardo alla ipotesi hacker è attivata secca la risposta di Anonymous (l'organizzazione più famosa x operazioni di questo tipo) che smentisce l’attacco hacker con cui il presidente Pasquale Tridico aveva giustificato il disservizio e il gravissimo incidente della pubblicazione dei dati sensibili degli utenti.  “Siete talmente incapaci che avete fatto tutto da soli. Caro Inps, vorremmo prenderci il merito di aver buttato giù il vostro sito web. Ma la verità è che siete talmente incapaci che avete fatto tutto da soli, togliendoci il divertimento”. E conclude: “l’incapacità dell’attuale incaricato alla protezione dei dati, ha portato questi risultati”.

Ciò che serve adesso è assoluta chiarezza. E se il problema fosse tutto interno, qualcuno deve pagare pegno subito. A partire magari dallo steso presidente Tridico.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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