Gli affitti brevi continueranno ad essere regolati dalla norma vigente; la proposta di una cedolare secca al 21% per Airbnb viene dunque accantonata. Lo ha stabilito il governo durante i lavori della commissione Bilancio, impegnata a esaminare gli emendamenti della manovra.
Non sono serviti gli interventi dei rappresentati degli albergatori, su tutti Federalberghi; il presidente l'associazione Bernabò Bocca solo pochi giorni fa si era dichiarato favorevole ai tre emendamenti proposti, che regolavano il settore delle locazioni brevi con la costituzione di un Registro unico nazionale e assoggettavano automaticamente il canone di affitto alla cedolare secca del 21%.
Ha invece prevalso la posizione del premier Matteo Renzi che già la scorsa settimana aveva manifestato il suo disaccordo alla proposta firmata dalla deputata Pd Silvia Fregolent, affermando che non sarebbero state aggiunte nuove tasse in legge di Bilancio, nemmeno per Airbnb.
Deluso dalla decisione dell'esecutivo il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia: «Serve una risposta chiara da parte del governo. Stiamo parlando della possibilità per chi affitta la propria casa per brevi periodi di utilizzare la cedolare secca, non c’è alcuna nuova tassa. Chi si è schierato contro questa misura o è in malafede o è solo ignorante, tertium non datur».