Le scuole alberghiere in passato erano scuole professionali, duravano due anni, davano una preparazione di base che poi si affinava sul lavoro e con il lavoro. Intere generazioni di italiani hanno imparato l’educazione oltre che le tecniche che servono per offrire un servizio di qualità nei ristoranti come negli alberghi. A partire dal 1969 le scuole professionali sono state abolite a favore di un prolungamento del ciclo della scuola dell’obbligo che è salito fino ai 18 anni. La scuola dell’obbligo è diventata sempre meno selettiva e sempre più inclusiva, così anche le scuole alberghiere, che sono diventate sempre meno alberghiere e sempre più assimilate ai licei e agli istituti tecnici.
Bisogna tornare alle origini delle scuole specializzate
Bisognerebbe ripristinare, in maniera sensata, sia l’indirizzo tecnico, alberghiero nel nostro caso, che un certo grado di merito che migliori la qualità culturale oltre che professionale sia ripristinando la terza area (l’intervento didattico dei professionisti attivi nel settore alberghiero e ristorativo) che materie oggi fondamentali: storia dell’arte, geografia, storia. Noi italiani siamo gli ambasciatori del nostro grande passato, ma anche del nostro non meno grande presente se parliamo per esempio di enogastronomia. Le scuole a questo dovrebbero mirare.
Scuole alberghiere, ci vuole un percorso di specializzazione
Un momento di riflessione per ripartire
Questi sono alcuni degli argomenti che sono stati trattati in occasione del convegno istituzionale che Solidus ha organizzato in seno al congresso nazionale di Riccione a inizio dicembre. Il convegno dal titolo “Il Turismo è il futuro dell’Italia: i professionisti ambasciatori di uno stile di vita vincente” ha visto protagonisti i presidenti delle 8 associazioni che fanno parte di quello che è considerato il “Forum permanente” di Solidus i quali hanno formulato proposte molto concrete e costruttive su formazione, scuole alberghiere e non solo per mettere insieme una sorta di programma delle associazioni nei confronti dell’opinione pubblica e del governo.
A tutti coloro che come noi amano il nostro lavoro ed il nostro settore turismo, auguri di un 2023 che ci porti saggezza e cultura.