La guerra in Ucraina in piena escalation, l’emergenza sanitaria non ancora definitivamente debellata, e i prezzi delle bollette energetiche alle stelle, hanno messo ulteriormente in grandissima difficoltà intere attività produttive, inducendo tutti gli economisti a prospettare dati futuri assai negativi sulla crescita del Pil (Prodotto interno lordo) nell’intera Europa. Le famose agenzie di rating americane, controllate da banche esposte a “lobby finanziare” dedite solo ed esclusivamente al profitto speculativo, davano un'Italia largamente “spacciata” con visioni da terzo mondo (economicamente parlando), specie dopo la caduta del Governo Draghi ed di un auspicabile ingresso del Centro-destra guidato da Giorgia Meloni.
Italia reattiva, a sorpresa
L’“Italia delle meraviglie“ invece ha stupito tutti, ed è, rispetto le altre nazioni europee e conti alla mano, in lieve crescita. Certo non siamo a livelli di prima dello scoppio della pandemia, ma possiamo considerare, nell’ottica del quadro economico mondiale, un risultato di tutto rispetto. Come ha detto un nostro ex capo di Governo, Mario Monti, fra l’altro grande economista: il “paziente” Italia ha voglia di vivere, reagendo bene a una situazione che secondo i mercati e gli opinionisti finanziari è di estrema e gravissima difficoltà per tutta l’Europa, e non solo.
A sorpresa, è un'Italia che cammina
Difatti il “Belpaese delle sorprese“, registra consecutivamente da oltre 20 mesi, a questa parte , un lento ma continuo aumento del Pil, che gli permette di attestarsi in una posizione di tutto rispetto, a differenza dei partner europei, che gli consentirà nella chiusura di bilancio di fine anno, anche in caso di ultimi bruttissimi scivoloni, a considerare il bicchiere quasi... mezzo pieno! Un risultato a sorpresa che smentisce, nei nostri confronti, le opinioni dei mercati esteri, dello stesso nostro ufficio parlamentare di Bilancio e di Banca Italia, che avevano prospettato una inflessione totalmente “al negativo”, e proprio del periodo estivo, ma che alla luce di ciò ci ha visto fare meglio della eterna rivale (economicamente parlando) della ex inossidabile Germania, messa ora a dura prova.
Il turismo come traino della rinascita
A favorire questo risultato, ce lo ha rivelato l’Istat, è stata una marcata crescita del comparto turistico e del suo indotto, da flussi soprattutto provenienti dall’estero, che grazie anche alle temperature calde autunnali, ha favorito il prolungamento della stagione lavorativa nella sua cosiddetta “onda lunga”. Anche in questo caso, nonostante crisi, di carattere generale, di carenza di personale e una miriade di altri aspetti negativi, il nostro comparto tiene e regge gli “tsunami” cui spesso è sottoposto, portando alle casse dello Stato consistenti “soldini”. Più volte su queste pagine, come ho sempre ribadito, il nostro Paese, se opportunamente supportato sia politicamente che strutturalmente potrebbe, come si suole dire, “campare” di solo turismo ed enogastronomia, e l’ attuale dato di fatto verificatosi ne è una ulteriore prova.
La Federazione italiana cuochi, che mi onoro di rappresentare, porge al ministro del Turismo, l’onorevole Santachè, un augurio di buon lavoro, affinché possa portare il suo personale tributo di esperta e capace imprenditrice all’intero nostro comparto, ricordandole che sempre nell’“Italia delle meraviglie” la Fic ha avuto un ruolo di grande sostegno e di partecipazione attiva.