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Unione e confronto, anche le associazioni possono portare la pace

La guerra in Ucraina è l'apice di tensioni e dissensi che si verificano anche in una realtà associativa. Con la differenza che tra i soci vige sempre la regola del rispetto del prossimo e del remare verso una direzione

di Rocco Pozzulo
presidente FIC - Federazione italiana cuochi
 
20 maggio 2022 | 16:44

Unione e confronto, anche le associazioni possono portare la pace

La guerra in Ucraina è l'apice di tensioni e dissensi che si verificano anche in una realtà associativa. Con la differenza che tra i soci vige sempre la regola del rispetto del prossimo e del remare verso una direzione

di Rocco Pozzulo
presidente FIC - Federazione italiana cuochi
20 maggio 2022 | 16:44
 

Drammatica e molto toccante l’intervista di un sindaco di una piccola cittadina ucraina trasmesso dalle reti televisive. L’intervistato oltre che raccontare paure, devastazioni e morti, elogiava tutta la popolazione ucraina che, nonostante la consapevolezza della superiorità dei soldati russi e dei loro mezzi bellici, affrontavano impavidi le truppe nemiche,  nella forte  convinzione del diritto di essere popolo libero. Bisogna sapere che la popolazione di quello stato martoriato  è  formata da una varietà di gruppi etnici, il maggiore dei quali è quello ucraino, seguito dalla numerosa minoranza filorussa, e altre etnie marginali come bielorussi, rumeni, ungheresi, polacchi, ebrei, armeni, greci, e molti altri ancora.

Un agglomerato geopolitico di slavi-orientali, che secondo vaneggianti teorie “putiniane”, l’Ucraina è uno utopistico stato la cui entità è senza storia. Comunque e nonostante ciò,  tutti e indistintamente dalle origini diverse, si sono uniti e adoperati per la salvaguardia dei loro diritti e la sovranità territoriale ucraina. Una “unità” e una coesione che ha destato un ampio effetto, non solo nell’opinione occidentale, ma soprattutto negli stessi russi che avevano sottovalutato a dismisura una popolazione, la cui ferrea resistenza  è animata solo da tanto orgoglio, volontà e poche armi. Tanti morti da ambi le parti purtroppo, che probabilmente a loro poco importava,  se le navi russe avranno in futuro la “fonda” nei porti di Crimea o quel lembo di terra del Donbass annesso alla Russia. La verità e gli scopi di questa stupida guerra, come molti oramai  l’hanno capito, è invece altra e cinicamente ben diversa. 

L’unità coesa, fra le genti dell’Ucraina, è il fattore che ha caratterizzato e cambiato gli impensabili scenari di questo conflitto, dove si celano ipocrisie, grandi interessi economici ed egemonie di governi, come pure, tanta stupida e ipocrita esaltazione personale dei capi di stato dell’attuale scacchiere politico internazionale, ponendo inverosimilmente le vite umane in secondo piano.   

Cuochi verso una sola direzione Unione e confronto, anche le associazioni possono portare la pace

Cuochi verso una sola direzione

Il senso di unità

Mi soffermo al peculiare significato di coesione (anche sociale), di unità di intenti e del senso di appartenenza, in merito a tutto il popolo ucraino nel tragico frangente di guerra,  a dimostrazione che è possibile, grazie a certi valori, poter realizzare “cose” e ambiti altrimenti impensabili. 

Io personalmente ritengo che la società, con le loro Istituzioni, gli amministratori e gli enti pubblici, dovrebbero fare sempre gli interessi di tutti, per il bene comune, e non per un “sistema” o a beneficio di pochi,  evitando disuguaglianze e discriminazioni tra individui, sempre ed esclusivamente per la collettività, specie quella più esposta ed effettivamente debole, principi e valori di ricchezza di una sana società e di collettività democratica. 

Nella storia e nelle fila della nostra Federazione italiana cuochi  si sono verificate, contrapposizioni, errori di valutazione, effettivamente commessi, ne sono testimone in tantissimi anni di militanza nella Fic, ma sempre fatti in buona fede. Dissenso e critica esercitata sempre con senso di responsabilità e di dignitosa collaborazione, anche con difficoltà, ma dove le varie dirigenze in carica hanno dimostrato sempre attenzione, e dando risposte equilibrate e realisticamente efficaci, come ora del resto con la mia gestione, forse anche sbagliando (concedetemelo con molta umiltà e serenità nel cuore), ma tutti e sempre verso le necessità dei soci e nell’interesse comune. Il risultato di tutto ciò é l’Ente di categoria di cui disponiamo oggi, e la sua ragione di essere.

Prendiamo esempio dagli amici ucraini e dalla loro drammatica situazione, ricordando sempre che tutto si può risolvere purché ci sia volontà, unità di intenti e interessi comuni, solo al disfattismo, alla distruzione e alla morte dell’essere non c’è rimedio.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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